Juve a 102, lo stadio osanna Conte

19 successi in altrettante gare in casa: stabilito il record di punti. Striscioni per il tecnico: resta con noi
TORINO. «I numeri parlano da soli». Antonio Conte continua a ripeterlo quasi fosse un'ossessione, ma dopo l'ultima di campionato ora i numeri della sua Juventus parlano in modo non solo definitivo, ma anche chiaro: con il 3-0 sul Cagliari (Pirlo, Llorente e Marchisio), la Juventus ha raggiunto quota 102 punti. In 38 partite. Nessuno in Europa era mai riuscito a tanto. A parte i 103 punti raggiunti dal Celtic Glasgow nel 2002. Ma non sono campionati paragonabili: quello italiano è a 20 squadre, quello scozzese del 2002 era a 12 squadre, con i play off e con un sistema tale da portare i club a incontrarsi anche tre volte in un anno. Solo il Benfica di Sven Goran Eriksson nel 1990-'91 era riuscito in qualcosa di analogo a quanto raggiunto dalla Juventus quest'anno: il campionato portoghese era a 20 squadre, dunque 38 partite, e venivano assegnati i 2 punti. Se parametrate con il sistema dei 3 punti, quel Benfica raggiungerebbe quota 101. La Juventus di Conte ne ha comunque fatto uno in più, 102. Nessuno nei grandi campionati d'Europa. Ben 19 vittorie su 19 partite in casa, 14 vittorie fuori casa, più 3 pareggi e 2 sconfitte (a Napoli e a Firenze). Il 3-0 sul Cagliari una pura formalità, per far gioire in campo anche gente che non ha mai giocato, come il terzo portiere Rubinho o l'infortunato Simone Pepe. Tensione solo quando sugli spalti spunta la maglietta “Speziale libero” (Daspo immediato di due anni al tifoso), con fischi e insulti tra curva e tribuna. «Devo per l’ennesima volta ringraziare tutti i giocatori, che sono stati bravi a trarre energie anche dalla delusione più cocente, l'eliminazione dalla Champions», ha commentato Conte, «Ma per una volta vorrei fare due nomi su tutti: Pirlo e Buffon. Sono due campioni, un esempio per tutti gli altri. Intorno a loro è stato possibile dare un vestito perfetto a questa squadra». E Andrea Pirlo anche ieri ha voluto ribadire che, se questa Juve ha battuto tutti i record, «il merito è di Conte». L'affetto che i tifosi bianconeri sentono per il «loro» tecnico va al di là dei numeri. «È qualcosa che parte dall'istinto», ha detto Conte, «Il tifoso juventino sa che non lo tradirò mai». Per questo ieri sulla curva sud dello Juventus Stadium è stato esposto, sotto a una gigantografia di Conte, uno striscione grande quanto l'intera curva: «Senza di te non andremo lontano, perché sei il migliore e hai la Juve nel cuore». E i cori, scanditi da tutto lo stadio: «Resta con noi». Commosso? «Sì, come potrebbe essere altrimenti? Io e la mia famiglia siamo gente passionale, gente che non vive distaccata. Ma è solo l'ultima di una serie di dimostrazioni dell’affetto che esiste tra me e il popolo juventino». Fuori dallo Juventus Stadium, un bus scoperto aspetta Antonio Conte e i suoi ragazzi per sfilare in parata per le vie della città, nel delirio della Torino bianconera. Anche se due tifosi restano feriti da una bomba carta.