L'Aquila calcio, tra Chiodi e Iannini volano gli stracci

Società come una polveriera dopo la retrocessione. Il presidente: "Eliseo vuol dettare legge prima di entrare"

L’AQUILA. Polveriera L’Aquila. Non bastava la retrocessione. Ci mancava pure il botta e risposta (come ai vecchi tempi della società al 50%) tra Iannini e Chiodi. Sullo sfondo una squadra tutta da ricostruire, un allenatore da trovare, uno stadio che ancora non c’è, un ambiente spaccato e una dirigenza che, certificato il fallimento di un progetto sportivo culminato con la retrocessione, resta attaccata alla poltrona a dispetto dei santi. Dopo le bordate di Iannini, è ora la volta di Chiodi. Che rompe il silenzio per lanciare siluri all’amico (o ex) Eliseo che, dice Chiodi, vuole dettar legge ancor prima di entrare.

Ecco il pensiero del presidente. «L’Aquila calcio 1927 è un sodalizio composto da tanti soci, di collaudato affiatamento e che ha garantito e garantisce continuità. La forza è la condivisione delle strategie e delle scelte e purtroppo, ultimamente, alcune si sono rivelate sbagliate e di questo ce ne scusiamo assumendocene le responsabilità. La famiglia Iannini è stata accolta con entusiasmo e questo è stato considerato un segnale importante perché un nuovo imprenditore aquilano prometteva di entrare nel sodalizio per renderlo ancora più forte. Sebbene nel ruolo di sponsor la famiglia Iannini è entrata nel merito e ha condiviso tutte le scelte della passata stagione, più precisamente tutte quelle del girone di ritorno. Lo testimonia la loro continua presenza in campo, su stampa e tv. Dal comunicato dimostrano di voler imporre delle scelte e condizioni prima ancora dell’entrata ufficiale in società. Accettare significherebbe minare la coesione e il legame tra i soci storici che rappresentano questo sodalizio. Atteggiamenti che già in passato hanno rischiato di creare tensioni e malumori tra i soci e disorientamento tra operatori e calciatori. Una situazione, questa, che una volta chiarita, non lascia più dubbi su chi ha veramente a cuore il futuro della nostra squadra, fondato sulla partecipazione e armonia all’interno della società. Con questo voglio ringraziare tutti i miei soci che hanno compreso, apprezzato e accettato il mio tentativo di allargare la compagine. Ha poca importanza se questo tentativo fallirà, dal momento che mi è stata rinnovata la fiducia deliberando un aumento di capitale milionario. Questi sono i fatti, agli altri lasciamo le parole e il diritto di dar significato alle chiacchiere».(e.n.)

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