La gioia del presidente Sebastiani: «Grande partita, la sconfitta è immeritata»

Il patron biancazzurro esalta la partita di Tonin, dopo la sfida con il Catania: «Per me non è una sorpresa perché conosco tutto il suo valore». Il difensore Lancini: «Siamo concentrati sull’o
biettivo finale, penso solo a questo»PESCARA. Il prato verde dello stadio Adriatico – Giovanni Cornacchia, ieri appariva come un luogo di confine, una stazione da cui partire. Un appena prima sospeso tra realtà e possibilità. L’incrocio Pescara - Catania non sarà mai solo una partita di calcio, ma negli anni è diventato un palcoscenico di attese disilluse, uno snodo di destini che si sono solo sfiorati senza mai incontrarsi. I giocatori del Pescara, ieri sera, sono saliti a bordo del “cronoscafo”, come scriveva Isaac Asimov, non per cambiare il corso della Storia dell’umanità, ma per compiere un viaggio, il più reale possibile verso il capolinea dei play off.
Il Pescara ha perso davanti al proprio pubblico ma per uno strano incastro del regolamento, il delfino con un balzo ha superato l’elefantino catanese. Il presidente Daniele Sebastiani, soddisfatto per aver rivisto lo stadio quasi pieno, come aveva auspicato dopo la vittoria a Catania: «Abbiamo passato il turno contro una grande squadra come il Catania», ha affermato Sebastiani, «peccato per il primo tempo in cui abbiamo avuto qualche buona occasione che non abbiamo sfruttato al meglio anche per merito del loro portiere». Se lo aspettava il gol di Tonin? «Per me non è assolutamente una sorpresa», ha sottolineato il numero uno della società adriatica, «Riccardo (Tonin ndc) è un ottimo giocatore e lo abbiamo preso proprio per le sue caratteristiche». Anche col Var qualche episodio dubbio: «Non ho rivisto bene le azioni in tv», ha risposto il presidente del Delfino, «ma sul loro secondo gol è incomprensibile la chiamata al Var».
E adesso quale squadra eviterebbe? «Quelle che troveremo nell'urna a questo punto del percorso, sono squadre forti e se potessi le eviterei tutte arrivando da soli fino in fondo», ha scherzato il patron del Pescara. Edoardo Lancini, chiamato a sostituire il capitano Riccardo Brosco al centro della difesa, si è ben disimpegnato come al solito: «Abbiamo giocato una gran partita in difesa come del resto in tutti gli altri reparti», ha ammesso il difensore biancazzurro, «e siamo soddisfatti per aver ottenuto il passaggio del turno».
Sul primo gol del Catania, Di Gennaro ha staccato di testa un po’ troppo facilmente, però: «Abbiamo fatto il solito movimento in difesa per salire ed è stato bravo Di Gennaro a posizionarsi sul secondo palo, nella zona più vulnerabile in quel momento», ha spiegato l’ex giocatore del Novara, «ma altri errori non ne ho visti». Sta rivivendo le stesse emozioni che ha provato a Palermo nell’anno in cui avete vinto i play off? «Qualcosa di simile c’è, stavo ripensando alla prima partita Palermo - Triestina allo stadio Barbera, la prima in casa», ha ricordato il numero 79 del Pescara, «anche se non è paragonabile a quella di stasera (ieri sera ndc) per il numero di occasioni create».
Le pesa il ruolo di rincalzo? «No, non mi pesa», ha specificato il centrale biancazzurro, «anche se non gioco da titolare sono concentrato sull’obiettivo finale che vogliamo raggiungere. Conosco il mio valore, cerco di allenarmi ogni giorno con impegno anche per dare l’esempio ai più giovani del gruppo e quando il mister mi chiama sono pronto».
Il capitano del Catania, Francesco Di Tacchio è giunto in sala stampa con il rammarico di chi sa di essersi fermato troppo presto nella corsa verso la serie B: «Accettiamo il risultato ma l’eliminazione brucia parecchio. Eravamo arrivati alla sfida con il Pescara avendo recuperato una buona forma e diversi giocatori importanti».
Il Pescara farà strada? «E’ un’ottima squadra e a questo punto, dopo averci eliminato», ha ribattuto il centrocampista rossoazzurro, «credo sia una delle candidate alla vittoria finale».
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