Infortunio muscolare a un collaboratore dell’arbitro: entrambi i guardalinee sostituiti da dirigenti delle due società

Lanciano, un commiato senza emozioni

I frentani con il pareggio vanno in Coppa Italia professionisti, la Cavese si salva

LANCIANO. Tutto come previsto, al Biondi di Lanciano, teatro ieri della sfida tra Virtus e Cavese. E’ finita 0-0: risultato frutto di una gara senza grandi sussulti e che alla fine accontenta entrambe le squadre: la Virtus, che chiudendo al nono posto accede alla Tim Cup, ma anche la Cavese, matematicamente salva.

Non è un caso, del resto, se i principali spunti di cronaca sono rappresentati dall’infortunio occorso, a metà primo tempo, al collaboratore di linea del lato tribuna Franco Raffaelli, costretto a dare forfeit per un serio problema muscolare.
Un contrattempo che, in assenza del quarto uomo (non previsto in Prima Divisione), ha costretto l’arbitro, che per oltre un quarto d’ora aveva atteso che qualche suo collega, tra i presenti allo stadio, accogliesse il suo invito a presentarsi in campo, ad optare per una soluzione inedita. Inedita ma prevista dal regolamento, ovvero la sostituzione di entrambi i guardialinee, il cui posto veniva preso dai cosiddetti “assistenti di parte”: il team manager della Virtus Guerino Diomede e, addirittura, il presidente della Cavese Antonio Fariello.

Per tutto il resto, meglio stendere un velo pietoso, compresa l’espulsione, francamente evitabile, del centravanti rossonero Colussi (che lascia in dieci i suoi per frasi irriguardose nei confronti del direttore di gara) ed i reiterati battibecchi, altrettanto stucchevoli, tra i due tecnici Pagliari e Stringara. Stesso discorso per il difensore centrale frentano Antonioli (peraltro recidivo), che trova pure il tempo di rispondere alle provocazioni di qualche isolato contestatore, beccandosi per questo anche i rimbrotti dell’arbitro.

Alla fine, insomma, la figura migliore l’hanno fatta proprio le due tifoserie, che hanno incitato, senza offendersi reciprocamente, le rispettive squadre, osservando in rigoroso silenzio il minuto di raccoglimento dedicato al tifoso rossonero Nicola Stella, scomparso in settimana e ricordato con un significativo striscione «Un’altra Stella nel cielo... Ciao Nicolino») esposto nel settore Distinti.
Termina così, senza grandi sussulti, una stagione non esaltante per la Virtus, il cui futuro calcistico è ora nelle mani della famiglia Maio, che non ha ancora sciolto i nodi relativi ad un suo possibile disimpegno.

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