L’Aquila, tre calci alle polemiche. In arrivo un nuovo direttore sportivo

Riscatto rossoblù dopo il ko nel derby di Teramo e la settimana burrascosa. A segno Corigliano, Sparacello e Di Renzo. Novità in società, previsti anche interventi sul mercato
L’AQUILA. Fucili contro il suo passato (Fossombrone, dov’è nato e dove ha allenato quasi sempre, dalle giovanili alla prima squadra). L’Aquila contro il suo passato (l’esonero di Pochesci, le sconfitte, il derby di Teramo, gli immancabili veleni e un primo posto ormai dato per perso dai più), il presente (le epurazioni e i punti, undici, da provare comunque a recuperare) e il futuro (Andreatini, ex Fermana, nuovo ds in arrivo; assetti societari e contraccolpi vari; partenze e rinforzi). Dai contrasti, vecchi e nuovi, viene fuori un 3-0 inaspettato. Una reazione di carattere da parte della squadra, che dimostra di stare dalla parte giusta per provare a non gettare la spugna già a novembre, mentre di solito, da queste parti, ciò avveniva tra Natale e Capodanno.
I tre gol – e i tre punti – col Fossombrone segnano una sorta di tregua in casa aquilana, al culmine di una settimana in cui lo stesso tecnico scelto per rimpiazzare Pochesci è sembrato a un passo dall’addio prima del chiarimento decisivo di venerdì scorso. La sfera di cristallo non ce l’ha nessuno, ma per ora la truppa sembra essere ancora in trincea. Pronta a fronteggiare le prossime insidie.
La sfida ai marchigiani non è mai in discussione. Fucili sembra aver trovato il modo per bilanciare una squadra priva di Buchel (fuori rosa) e dello squalificato Zampa, oltre all’infortunato Tavcar. La novità è la presenza dal primo minuto dell’ultimo arrivato in casa aquilana. Si tratta di Abdoulie Dampha, detto Totò, sbarcato – nel senso letterale del termine – a 14 anni in Italia col sogno di regalare una casa alla mamma in Gambia, il suo Paese d’origine. E ora approdato dalla Sicilia (dove ha vestito tante casacche diverse, facendosi apprezzare ovunque) all’Aquila per continuare a inseguire questi e altri sogni. Un ottimo impatto, il suo, nel contesto di un ambiente depresso e ancora carico di tossine da smaltire il prima possibile. Se quella col Fossombrone sarà la gara della svolta non si può ancora dire. Fatto sta che l’undici rossoblù appare liberato dal peso degli ultimi eventi destinati a pesare sulla testa prima ancora che sulle gambe.
La sfida è un monologo rossoblù. Al 3’ L’Aquila si fa viva con un tiro di Di Renzo che trova una prima respinta, poi il pallone arriva a Dampha che si fa ribattere il tiro dal portiere avversario Bianchini, ancora impegnato a dire no a un tentativo di Di Renzo poco dopo. Il Fossombrone ci prova all’8’ con Imbriola, ma Michielin è presente. L’Aquila passa al 9’. È Corigliano a concludere a rete dopo un fraseggio tra Banegas e Sparacello. Il raddoppio arriva al 26’ con Sparacello, al suo settimo sigillo stagionale. Un assist di Astemio viene sfruttato a dovere dopo un “a tu per tu” col portiere avversario Bianchini costretto a capitolare per la seconda volta. L’Aquila sembra ritrovarsi. E così al 45’ è Di Renzo, dopo uno scambio con Corigliano, a mettere il punto al primo tempo e alla partita.
La ripresa non regala spunti particolari. Se non una rovesciata di Corigliano che avrebbe meritato maggiori fortune. Gli ospiti ci provano, ma i rossoblù di casa non vanno mai in affanno e alla fine fanno festa coi tifosi.
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