Teramo spietato nel derby, prosegue la rincorsa alla vetta

I biancorossi superano anche il Notaresco e restano a meno 6 dalla capolista Ostiamare. E domenica la sfida con l’Ancona, seconda forza del girone F di serie D
NOTARESCO. Il Teramo si conferma squadra da derby e sette giorni dopo aver battuto i rossoblù dell’Aquila concede il bis contro quelli del Notaresco, anche se le due vittorie – e soprattutto le due partite – non potrebbero essere più diverse. Dimenticatevi lo spettacolo visto nel 5-2 del Bonolis: al Savini è stata una partita brutta, a tratti orribile. Non solo bloccata tatticamente, ma segnata da continui errori tecnici. Colpa di un terreno di gioco insidioso? Ci sta pure questo, ma francamente i giocatori ci hanno messo del loro. In particolare quelli che avrebbero dovuto creare occasioni da gol e finalizzarle, dall’una e dall’altra parte, sono stati “mangiati” facilmente dai dirimpettai difensivi. Dietro la lavagna anche i due tecnici, perché Vagnoni ha saputo imbrigliare il Teramo alla perfezione in avvio di gara ma poi, con i suoi in svantaggio, non ha trovato il modo per cambiare spartito e andare in modo convinto alla ricerca del pari; e Pomante ha presentato un undici remissivo e spaesato che, trovato senza davvero cercarlo il gol dell’1-0 alla mezz’ora, ha poi gestito la gara con mestiere e cinismo, senza mai mostrare le bellezze di cui è capace quando gioca al calcio. Nel finale è arrivato anche il raddoppio, ed è parso fin troppa grazia. Una cosa è certa: se si esclude una parata di Torregiani su Paudice a gara finita (95’), da ambo le parti solo due volte un giocatore ha avuto la possibilità di battere a rete con una certa probabilità di fare gol, e quelle due volte coincidono con le reti di Botrini e Sereni. Al Teramo, dunque, l’oscar del cinismo in un pomeriggio da ricordare solo per il risultato: tre punti preziosi per restare a -6 dall’Ostiamare.
L’avvio di gara è tutto del Notaresco, con il Teramo incapace di manovrare e piantato nella propria metà campo. Merito anche del piano di gara studiato da Vagnoni e del suo 3-5-2 anomalo, che in possesso di palla muta in 4-4-2 con l’allargamento di Di Cairano sulla fascia sinistra e Taddei quarto a destra. Pistillo fa il quinto a sinistra solo quando la squadra si difende, altrimenti sta molto alto, e Andreassi fa la mezzala avanzata in una posizione ibrida che dà molto fastidio a Carpani e Pietrantonio, tanto che spesso deve scalare in avanti su di lui Bruni. L’ex Arrigoni gode di ampia libertà e cuce benissimo il gioco dei suoi, che però dall’arrembante avvio tirano fuori un solo tiro, di Infantino al 6’ al volo su angolo, centrale e facilmente bloccato da Torregiani. Il Teramo balbetta, non infila tre passaggi di seguito e butta via il pallone con lanci lunghi nel nulla, ma se non altro difende bene e con il passare dei minuti guadagna qualche metro. Al 31’ arriva – e peraltro non c’era... – il primo tiro dalla bandierina per il Diavolo, il Notaresco ne aveva già battuti tre. Mentre a centroarea si sbraccia e ci si trattiene, da dietro arriva indisturbato Botrini che incorna in rete il cross di Sereni. Grave errore difensivo e colpo pesante per i rossoblù, che non reagiscono e nel finale di tempo rischiano anche qualcosa (tentativo di pallonetto di Sereni da 35 metri parato facile, brutto errore di Fall che sbaglia l’assist per Sereni tutto solo).
Nella ripresa Vagnoni prova a cambiare qualcosa inserendo Paudice al fianco di Infantino e spostando Di Cairano prima a mezzala destra, poi a esterno tuttafascia quando entra Di Sabatino. Il Teramo se ne sta rintanato, il Notaresco continua a non essere pericoloso.
Al 15’ Pistillo cicca un bel cross di Arrigoni, al 18’ Sereni dal fondo serve Pietrantonio che ci prova di tacco: debole e centrale. Tra il 21’ e il 23’ l’arbitro fischia due falli in attacco molto dubbi su altrettanti angoli, prima spegnendo le proteste notareschine per una trattenuta e poi annullando un gol di testa di Carpani. Al 32’ Pomante, come fa spesso nei finali, passa al 3-5-2: via Pavone, dentro Borgarello. E proprio Borgarello, al 40’, con uno spunto personale e assist al bacio da fondocampo, permette a Sereni di infilare facile il 2-0. Sereni, nell’occasione, sente tirare a una coscia ed esce zoppicando: brutta notizia, domenica c’è l’Ancona.
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