Calcio

L’omaggio a Balugani: «Maestro di vita oltre che allenatore»

24 Novembre 2025

Lutto nel mondo del calcio. Il ricordo di ex calciatori e colleghi: «Uomo di valori» Oggi a Modena l’ultimo saluto al tecnico morto sabato. (Nella foto, Gianni Balugani insieme a Rossano Di Lello)

Il calcio - abruzzese e non - ha reso omaggio alla figura di Gianni Balugani, l’ex allenatore scomparso sabato mattina al Policlinico di Modena a 79 anni. Tutte le società con cui ha giocato o che ha allenato durante la carriera lo hanno ricordato con una nota di cordoglio e commemorazione. Il Modena ha giocato con il lutto al braccio, ieri. Dal Lanciano, al Teramo, passando per il Francavilla. Non il Chieti, probabilmente la società ha altro a cui pensare. Va rimarcato, comunque, che la tifoseria neroverde e tanti personaggi della città hanno tributato il doveroso omaggio al tecnico che ha guidato il Chieti in due occasioni negli anni Novanta durante la gestione Mancaniello.

Questa mattina è in programma al Policlinico di Modena la benedizione della salma e l’ultimo saluto al tecnico-gentiluomo che ha collezionato quasi mille panchine in carriera e da calciatore - era un difensore - ha calpestato i campi della serie B. Una carriera in panchina spesa più che altro sui campi di serie C, più che altro al sud. Spesso in Abruzzo. E tra sabato e ieri tanti suoi giocatori o colleghi lo hanno celebrato sui social. «Caro mister», ha scritto Giorgio Tomba, ex Lanciano, «quando nel 1979 iniziai a intraprendere la mia vita da calciatore sei stato il mio primo papà lontano da casa». «Padre, fratello, amico per me sei stato tutto», ha scritto Amelio Puce. «Un pezzo del mio cuore se ne va con te». «Francavilla sportiva», sostiene Mariacristina Luciani, figlia del compianto patron Emidio, «conserva di te la grande signorilità con cui ci hai accompagnato alla ribalta calcistica nazionale scrivendo, insieme ai tifosi e allo staff dirigenziale e tecnico, anni di amore verso la nostra città». «Non era un semplice allenatore per me», ha scritto Giuseppe Morfù. «È stato maestro di vita… Mi hai insegnato lo spirito di sacrificio a Sant’Anastasia in C2!». «Arrivato a Lanciano come giocatore nel periodo delle grandi sfide della serie D», ha scritto l’avvocato Luigi Toppeta, «è rimasto come allenatore a capo di un progetto straordinario: far giocare in C i ragazzi del vivaio. Progetto riuscito. Il Lanciano giocó tra i professionisti con 9/11 tra lancianesi e abruzzesi, un traguardo mai eguagliato. Un mister di valore e di valori». «Speciale per tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di essere stati allenati da lui», ha aggiunto Marcello Di Camillo, ex centrocampista rossonero, «più di un papà , uomo grandissimo e grandissimo allenatore». «Una persona speciale per me», sostiene l’ex portiere Marco Morrone, «come allenatore, ma soprattutto un grande uomo». «Sono costernato», il sentimento di Luigi Pesce, di Francavilla, «notizia che addolora l’Abruzzo tutto, persona squisita, grande amico e allenatore a cui tutti volevano bene, ha allenato nella mia città e vi trascorreva le vacanze estive, non riesco ancora a crederci». «Un grande allenatore e un papà per me l'ho avuto un anno a Monopoli avevo 17 anni e mi hai accolto e cresciuto come un figlio», ha aggiunto Di Di Julio, ex centrocampista. «Uomini così se ne stanno andando poco alla volta...», il pensiero di Osvaldo Jaconi, l’ex tecnico delo Castel di Sangro dei Miracoli. «Tanti, innumerevoli ricordi mi portano a Gianni, ai tempi del militare e sui campi di gioco». «Persona speciale e tecnico d'altri tempi», secondo Roberto Marcangeli, ex terzino del Francavilla, del Teramo e del Chieti. «Ricorderò sempre il mister che mi fece fare l’esordio a soli 16 anni tra i professionisti nel 1976», ha scritto Mario Menna, ex Lanciano.