Mancini: «Prima i documenti, poi i soldi»

Il Pescara rischia iscrizione in ritardo e penalizzazione. Iaconi: «Enpals pagata»

PESCARA. Si fa dura. Dario Mancini è categorico: «Senza i documenti della Lega sui crediti di mercato del Pescara, la Caripe non può agire. Si tratta di un problema sostanziale e non formale». In pratica, il direttore generale dell'istituto bancario cittadino dice che prima del quattro luglio, data stabilita dalla Lega per la certificazione dei crediti, il Pescara non avrà i soldi promessi. Di conseguenza, l'iter per l'iscrizione potrà essere completato solo quando saranno scaduti i termini. Ne deriverà una penalizzazione in classifica. Un punto, salvo altre complicazioni.

«La certificazione del credito tutelerà il Pescara prima ancora della Caripe. In questo momento, non c'è la certezza che quelle operazioni di cessione dei cartellini abbiamo un'adeguata copertura. Ci sono delle regole alle quali dobbiamo attenerci», aggiunge Mancini. «Abbiamo fatto il massimo. Di più, vi assicuro, da questa banca non si può pretendere. Per le somme garantite, il Pescara ha già avuto le anticipazione richieste».
Si parla dei crediti di mercato relativi allo scorso calcio mercato. Dalla Caripe sarebbero arrivati circa 480.000 euro. «Li abbiamo utilizzati per pagare l'Enpals», sostiene il diesse biancazzurro Andrea Iaconi. «Per la precisione, abbiamo pagato una parte dell'Enpals, quella relativa ai lavoratori. Un'altra quota, definita Enpals-aziende, l'abbiamo rateizzata a 24 mesi. Questo accorgimento ci dovrebbe permettere di far fronte alla fidejussione di 207.000 euro indispensabile per l'iscrizione al campionato. Non abbiamo la liquidità per sistemare l'Irpef entro il 30 giugno. Sappiamo benissimo che la Caripe e le istituzioni ci hanno dato una mano in un momento quasi drammatico e di questo saremo grati per sempre. Se si potesse fare un altro sforzo...». Iaconi interrompe lì in discorso, ma è chiaro che, se guarda il calendario, si rende conto che il confine tra l'iscrizione senza strascichi e l'iscrizione con penalità è sottilissimo. La Lega ha fissato la scadenza per sabato 30 giugno. Il primo luglio, quindi, è festivo. Il giorno successivo, probabilmente l'operazione sarà ancora fattibile senza che scatti la sanzione. E siamo al due luglio. Quarantotto ore più tardi, solo 48 ore, arriverà la certificazione dei crediti.

La situazione è paradossale, certo. Ma lo è da quando Paterna ha ceduto le quote di Pescara Calcio a Pescara 70 targato Angelo Renzetti. Da allora, una società povera ma dignitosa non ha fatto altro che peggiorare. I due pignoramenti sono storia, oramai. La possibile non iscrizione fa ancora venire i brividi. E, anche solo per scaramanzia, conviene non dare per scontato che con mamma Caripe vada tutto per il verso giusto. Il discorso sul pegno delle azioni, se venisse approfondito, porterebbe di certo delle delusioni al presidente dei biancazzurri Max Pincione.
Come quelle che finora lui ha regalato ai pescaresi. E' assolutamente indispensabile che l'italoamericano faccia arrivare subito almeno una piccola parte dei soldi promessi, se non altro per evitare che alla possibile penalizzazione per l'iscrizione in ritardo si sommino le sanzioni per i contratti eccedenti il minimo sindacale non coperti da fidejussione bancaria.
Fino a quando Pincione non avrà finanziato il Pescara con soldi liquidi, ci sarà l'impossibilità ad agire sul mercato. Il condizionamento è già pesante. In via Mazzarino non si parla di calcio. Eppure, qualcuno (il solito distratto) ha proposto l'ingaggio di un tecnico avvezzo alla C, Giuliano Sonzogni, che sarebbe in attesa di svincolarsi dal Monza. Per ora, comunque, sotto contratto ci sono Ballardini e Di Mascio.