VELA D'ALTURA

Masturzo, il tattico campione del mondo 

L’ortonese tra i protagonisti (anche come timoniere) del Trofeo Orc 2017 a bordo dello Swan 42

PESCARA. Il padre Tommy è stato un antesignano della grande vela in Italia. Lui è salito sul podio più alto insieme ad un team, quello di “Be Wild” di Civitanova Marche, che si sta imponendo nei campi di regata di Vela d'Altura da due anni a questa parte. Lui è Luigi, detto “Gigi”, Masturzo, originario di Bari ma abruzzese di Ortona, figlio d'arte (insieme al fratello Fabio), fresco campione del mondo nel Trofeo Orc 2017 di Trieste, come tattico a bordo dello Swan 42 di Renzo Grottesi. Dopo la mezza delusione del quinto posto nei precedenti campionati italiani dovuto ad una chiassosa squalifica sulla stazza, “Be Wild” è stato protagonista di una fantastica rincorsa nelle sei giornate di regata del Mondiale che ha visto partecipare 127 imbarcazioni in rappresentanza di 19 nazioni. “Mascalzone Latino” (Classe A) di Vincenzo Onorato e “Airis” (Classe C) di Cesare Bressan gli altri vincitori. «Un Mondiale davvero sudato, duro psicologicamente, condotto in situazioni dai minimi margini a causa delle condizioni di vento leggero e che stavano per favorire altre tipologie di barche», commenta Gigi Masturzo in rotta ora per Favignana in vista del meritato riposo. La barca “Be Wild” è invece approdata a Civitanova da dove poi salperà di nuovo per partecipare alla Middle Sea Race di Malta, altra prestigiosa regata che l'armatore vuole mettere nel suo medagliere. Il Mondiale per Masturzo è il terzo titolo in due anni, dopo gli italiani sia in Altura che in Offshore. Per lui, che a bordo ricopre il ruolo di tattico, è stata occasione per farsi valere anche come timoniere. In particolare nell'ultima regata dell'ultimo giorno quando c'era in ballo il punto decisivo per conquistare il titolo, a dispetto di un altro Swan 42, “Selene Alifax”, e dell'X41 “Nube” condotto da un equipaggio croato “ricco” di olimpionici. «Mamma mia!», viene da dire al neo campione ortonese ricordando quegli attimi adrenalinici, «alla partenza c'era una tensione incredibile, non potevamo sbagliare niente, sulla linea del via eravamo tutti vicini. Ho preferito partire un metro più indietro, e fare così la nostra regata piuttosto che rischiare di compromettere il risultato. La vittoria ce la siamo conquistata bordo dopo bordo con un vento debole, molto debole. C'è stato un gioco di squadra incredibile e alla fine abbiamo centrato l'obiettivo». Insieme al risultato prestigioso raggiunto da Masturzo, per l'Abruzzo arriva anche il decimo posto di “Zerocould”, il Tp 52 dell'imprenditore di Giulianova Daniele Falzitti che ha regatato con i colori e le scritte delle nostra regione sulla carena. Con Falzitti c'era Ivo Olivieri, velista esperto giuliese, con un equipaggio composto per la maggior parte da triestini. Il decimo posto in classe A (le barche più grandi e performanti) è valso comunque a “Zerocould” il titolo mondiale in “categoria Corinthian”, vale a dire la classe nella quale rientrano le imbarcazioni senza professionisti a bordo. Un altro abruzzese che si è fatto onore è Tommaso D'Antuono, anche lui di Ortona, e prodiere su “Reve de Vie”, il Grand Soleil 43 di Ermanno Galeati (Cv San Benedetto), laureatosi campione del mondo in Classe B, categoria Corinthian, la cui iscrizione in un primo momento era stata rifiutata. Per i colori pescaresi da registrare il 30° posto (categoria B) di Machi (Cv La Scuffia) di Giulio Cerceo, skipper Fabio Cosentino, che è tuttavia entrata negli annali per aver vinto a sorpresa la prima regata della serie, la più tattica, l'offshore da 25 ore che l'ha portata per un giorno sopra a tutti. E poi il 39° posto in Classe C di Nereis (Cv Ventoforte) di Marco Basile, con il nuovissimo “Italia 9.98”, “vittima” di alcune decisioni discutibili del comitato di regata. Nel frattempo l'Altura ha chiuso la stagione estiva anche in Abruzzo con la seconda regata-periplo alla Torre di Cerrano, intorno all'Area Marina Protetta. Una location esclusiva. Primi tre posti assoluti per barche della categoria A: “High Five” (Cn Pescara), di Paolo Arlini , “Celeste due” e “Piacere” ; prima della categpria B “Vag” (Cv La Scuffia), di Ivo Petrelli.
Daniela Peca
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