Paghera: «Il gol di testa? Grazie a Mammarella»
Il centrocampista della Virtus Lanciano: «Ci giocheremo i play off fino alla fine» L’ex Leali amareggiato: «Brucia perdere due punti all’ultima azione della partita»
LANCIANO. Panchinari sugli scudi, ieri al Biondi. Ben tre delle quattro reti che hanno contrassegnato il 2-2 finale sono state infatti realizzate da da giocatori subentrati. Ovvero dallo spezzino Carrozza e dai rossoneri Gatto e Paghera. Quest'ultimo è l'unico giocatore virtussino a presentarsi davanti a microfoni e taccuini. «Devo ringraziare Carlo», le prime parole del centrocampista bresciano, con chiaro riferimento a capitan Mammarella, autore dell'assist, «per avermi messo il pallone sulla testa, consentendomi di segnare con quella che non è certo una delle mie specialità. Peccato solo per la disattenzione costataci il secondo gol, giunto subito dopo il nostro pareggio. Sono infatti convinto che, per come si erano messe le cose, se fossimo riusciti a non beccare il raddoppio, avremmo potuto indirizzare diversamente il match. Lo Spezia ha confermato di essere un'ottima squadra ma anche noi siamo lì, in piena corsa e con tutte le intenzioni di giocarcela sino alla fine».
Risultato giusto? «Onestamente devo dire di sì, perché se è vero che anche noi abbiamo avuto le nostre occasioni da rete, come con Piccolo nel primo tempo, loro possono recriminare per il palo colpito in pieno da Culina».
Lapidario, invece, l'altro goleador rossonero, beccato al volo mentre si accingeva a lasciare l'impianto. «Siamo stati bravi a non mollare», si limita a dire Leonardo Gatto, al secondo gol in quattro giorni, dopo quello siglato a Pescara, nel derby, «ed alla fine i nostri sforzi sono stati premiati. Una rete importante, la mia, perché ci tiene ancora in corsa. Voglio dedicarla a Carlo e Gennaro, due miei amici calabresi che oggi (ieri per chi legge, ndc) erano presenti in tribuna».
Quanto allo Spezia, ecco il parere del grande ex Nicola Leali, soddisfatto per l'accoglienza ricevuta, molto meno per il risultato finale. «Quando si prende gol nell'ultima azione della partita c'è sempre tanta amarezza, anche perché due punti in più in classifica ci avrebbero fatto maledettamente comodo, in vista di un finale di stagione davvero insidioso. La Virtus non ha rubato nulla, confermando quanto di buono fatto sinora. Ho salutato con piacere diversi ex compagni di squadra, e ringrazio anche gli sportivi frentani che mi hanno accolto col consueto affetto. Ovviamente ricambiato».
E a proposito di ex, come non citare il responsabile dell'area tecnica dello Spezia Giancarlo Romairone, che a Lanciano ha giocato una quindicina di anni fa? «Era la mia prima volta qui al Biondi», svela l'ex centravanti rossonero, 32 presenze e 7 reti nella stagione 2000/2001, «visto che l'anno scorso (quando lavorava come dg alla Pro Vercelli, ndc) in occasione della gara disputata in Abruzzo, si giocò a Pescara e non a Lanciano. Che dire? Ai tre punti avevamo fatto la bocca,ma ci è andata male. Peccato, perché si trattava di uno scontro diretto importante: il primo dei tre che ci riservava il calendario. Speriamo di rifarci nei prossimi due».
Un altro che lo stadio frentano lo conosce bene, ma da avversario, è il team manager spezzino Nazario Pignotti: «Che belli i derby disputati qui», conferma il dirigente originario di Martinsicuro, «quando militavo nelle file del Chieti. Ne parlavo prima proprio con Luca (Leone, il ds della Virtus), in riferimento al periodo in cui ci affrontavamo sul campo. Il 2-2 finale? Ci può stare, anche se è sempre duro accettare un pari quando ci si trova avanti nel punteggio fino ad una manciata di secondi dal triplice fischio finale».
Stefano De Cristofaro
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