Luca Palmiero

L'INCOGNITA PLAY OUT

Pescara, errori e rimpianti

Analisi di una caduta libera che però può essere ancora arrestata

PESCARA. Sfida cruenta tra deluse. Il ko con il Chievo ha spinto il Pescara ai play out, per restare in B bisognerà superare il Perugia che oggi potrebbe richiamare Serse Cosmi al posto di Massimo Oddo, il tecnico pescarese degli umbri, artefice dell’ultima promozione in A del Delfino nel 2016. In attesa della sentenza sul ricorso del Trapani, Andrea Sottil dovrà rimettere a posto i cocci dopo l’infausta sconfitta al Bentegodi. Avrà il tempo necessario, visto che l’andata dello spareggio è stata spostata da venerdì a lunedì 10 agosto (stadio Adriatico, ore 21), mentre il ritorno al Curi si disputerà venerdì 14. Dunque, di fronte ci sarà un ex, Oddo o Cosmi, anche se il presidente Sebastiani farebbe volentieri a meno di scontrarsi nel duello quasi fratricida con il 44enne pescarese. Addirittura, nei giorni scorsi il Delfino aveva pensato di richiamare proprio Oddo per il campionato 2020-21, invece i risultati dell’ultima giornata hanno complicato la strategia. Difficile capire chi stia peggio tra Pescara e Perugia, certo è che entrambe si sono rivelate tra le principali delusioni della B. Partite con l’intenzione di tentare l’assalto ai play off, dopo un girone di andata abbastanza positivo, nella seconda parte sono entrate in un vortice che le ha risucchiate nella zona calda. Il Perugia ha pagato a caro prezzo i dissapori tra Oddo e i dirigenti, mentre in riva all’Adriatico la debacle va attribuita in primis alla società che, tra i vari errori commessi, durante il mercato di riparazione non ha saputo rimpiazzare Marco Tumminello. L’attaccante di proprietà dell’Atalanta si è infortunato alla 3ª giornata e, nonostante i quattro mesi a disposizione, il club non è riuscito ad assicurarsi un sostituto affidabile. Sfumato l’acquisto di Pietro Iemmello, a mercato chiuso il Delfino ha cercato di rimediare prendendo lo svincolato Valeri Bojinov, ma il 34enne ex Juve non ha mai avuto una chance dall’inizio (29’ giocati) e poi si è infortunato al polpaccio. Il rammarico più grande è non aver portato in Abruzzo Raul Asencio. Dopo giorni trascorsi aspettando la chiamata del Pescara, a gennaio la punta di proprietà del Genoa si è trasferita dal Pisa al Cosenza contribuendo in maniera determinante alla salvezza dei calabresi: 7 gol fatti in 815’ giocati, uno ogni 116’.
Sottil e la mancata scossa. La rosa incompleta, la partenza di Machìn e i numerosi infortuni hanno rallentato la marcia, ma anche la gestione degli allenatori non è stata impeccabile. Separarsi da Luciano Zauri è stato un errore, visto che il tecnico marsicano ha conquistato 26 punti in 20 gare (media 1,3 a partita) e la sua avventura resta più proficua rispetto a quella degli altri. Dopo le dimissioni del tecnico provocate da un rapporto conflittuale con una parte dello spogliatoio, la società si è affidata a un altro esordiente, Nicola Legrottaglie, che dopo un ottimo impatto ha raccolto poco (in totale 13 punti in 12 match, media 1,08 a gara). Infine, l’arrivo di Andrea Sottil, debuttante in cadetteria, ma con alle spalle un buon curriculum in C e una promozione in B a Livorno nel 2017-18. Era lecito aspettarsi progressi quantomeno sotto il profilo del carattere e della personalità. Al contrario, la scossa non c’è stata, i risultati sono stati deludenti (6 punti in 6 incontri) e la squadra è apparsa fragile e remissiva.
L’ora di Campagnaro? In questa situazione drammatica, non è escluso che ai play out il tecnico si affidi a Hugo Campagnaro, l’elemento più esperto della rosa che, anche in condizioni precarie, potrebbe dare un po’ più di sicurezza a un reparto difensivo in panne (55 gol subiti). Al Bentegodi, nel secondo tempo, Campagnaro ha effettuato il riscaldamento e stava per entrare in campo, ma poi è rimasto in panchina. Il suo rientro e il pieno recupero di Pucciarelli potrebbero essere le ultime disperate mosse per evitare l'ennesima disfatta e il drammatico ritorno in C.

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