Pescara ko: squadra in ritiro o esonero di Serse Cosmi

Delfino a cinque punti dalla zona play out: serve una svolta. La società valuta se richiamare Marino o “punire” i giocatori
Sarà il caso di smettere di illudere e di illudersi. Dopo l’ennesima batosta forse anche Serse Cosmi inizierà a ridimensionare i suoi obiettivi. «Play off? Io ci credo ancora», aveva detto l’allenatore prima della partita con il Carpi. Ieri, però, i due schiaffi rifilati dagli emiliani hanno messo i biancazzurri davanti a una triste realtà: i play out adesso sono a 5 punti di distanza. Meglio non sognare più, ma rimboccarsi le maniche e strappare quei punti per mettere al sicuro la salvezza. Senza dimenticare il futuro che, anche se a qualcuno potrà dare fastidio, sarà meglio programmarlo con anticipo.
Adesso meglio non cercare alibi. Il Pescara di Serse Cosmi ha conquistato 13 punti in 11 partite, non vince dal 25 marzo 2013 e nelle ultime sei gare ha racimolato la miseria di tre punti. I numeri sono impietosi e non ci sono scuse, di nessun tipo. Il Delfino ha definitivamente mollato gli ormeggi e bisogna fare di tutto per non affondare.
Anche a Carpi il Pescara è stato messo a nudo. Partenza interessante, gol dell’avversario e squadra che si spegne alla distanza. Il copione è simile a quello delle ultime partite, anche se, rispetto alla gara con il Novara, i biancazzurri hanno mostrato un pizzico di intraprendenza in più. Difesa allo sbando, centrocampo distratto e attacco sterile. Un mix perfetto per dare campo libero al Carpi, che controlla, colpisce e porta a casa. Pillon si è dimostrato per l’ennesima volta bestia nera di Serse Cosmi, che non ha mai vinto contro l’allenatore degli emiliani.
Il Pescara va in campo con il 3-4-3 e il tridente, composto da Politano, Maniero e Ragusa, è quello che ha fatto le fortune di Pasquale Marino nella prima parte di stagione. A centrocampo Rizzo (il peggiore) viene preferito a Nielsen, mentre in difesa le scelte sono obbligate calcolando le assenze per infortunio.
I biancazzurri partono bene e si rendono pericolosi in un paio di occasioni, ma, al 17’, i sogni di gloria svaniscono. Di Gaudio, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, tutto solo può trafiggere Pelizzoli. La retroguardia biancazzurra è ferma e l’esterno carpigiano può tranquillamente incornare visto che nessuno si preoccupa di ostacolarlo. Di Gaudio sull’out mancino è imprendibile e Salviato va più volte in tilt e costringe Cosmi ad invertire gli esterni con Balzano che va a destra. Non c’è storia. Il Pescara invece di reagire concede troppo agli avversari, che sfiorano il raddoppio in un paio di occasioni. Politano e Salviato provono a scuotere il Delfino, ma niente da fare. L’occasione più ghiotta è di Balzano che si vede respingere da Colombi una fucilata da pochi metri. Squadra spenta e con poca voglia di lottare. Nella ripresa parte subito forte il Carpi che sfiora il gol dalla distanza. Cosmi cambia l’assetto del Pescara con gli ingressi di Nielsen e Caprari, con quest’ultimo che, su calcio di punizione, disegna una traiettoria perfetta che si stampa sul palo. Il Pescara ci prova e mette un pizzico di volontà in più rispetto alla prima parte di gara. Poi, arriva il fallo di mano di Balzano in piena area. Rigore solare: Sgrigna realizza e fa scendere il sipario sulla gara. La società è furibonda per l’ennesima sconfitta e nelle prossime ore potrebbero arrivare anche delle decisioni drastiche: esonero di Cosmi o ritiro punitivo della squadra. La società ci sta pensando e il futuro dell’allenatore perugino è in bilico. Oggi ci sarà una riunione e verrà presa una decisione. Qualcuno ha preso anche in considerazione il ritorno in panchina di Pasquale Marino. «Quando le cose non vanno le colpe sono di tutti: allenatore, giocatori e società», ha detto il presidente Sebastiani. «A Carpi abbiamo fatto l’ennesima opera di bene e questa cosa mi dà parecchio fastidio. Ora vedremo quali provvedimenti prendere». Il presidente lancia un messaggio: «Cerchiamo di fare quei punti utili per la salvezza e poi programmeremo il futuro. Sono deluso perché è stata buttata all’aria una stagione e il prossimo anno cambieremo tutto». Anche in società sarebbe il caso di farsi qualche domanda...
. ©RIPRODUZIONE RISERVATA