I BIANCAZZURRI AI RAGGI X

Pescara più esperto per blindare la difesa

Tanti gol subiti negli ultimi anni: Oddo punta sull’usato sicuro

PESCARA . L’affannosa ricerca di un centrale difensivo sembrava finita con l’ingaggio di Fabrizio Cacciatore, l’arrivo del 34enne ex Cagliari avrebbe potuto soddisfare le richieste di Massimo Oddo che aveva reclamato a gran voce un difensore di piede destro, invece…
Il clamoroso dietrofront della società, che ha deciso di rinunciare al tesseramento, e la conseguente scelta di conservare l’attuale retroguardia almeno fino al mercato di gennaio hanno lasciato qualche interrogativo. Attualmente l’allenatore ha a disposizione sei elementi in grado di agire al centro della difesa, oltre al terzino mancino Pawel Jaroszynski che può giocare anche in mezzo. Sul centrosinistra non sembrano esserci criticità, la presenza in rosa di Gennaro Scognamiglio, Salvatore Bocchetti e Edgar Elizalde garantisce un’ampia copertura del ruolo. Diverso il discorso sull’altro versante, dove i destri utilizzabili sono Luca Antei, Rodrigo Guth e Mirko Drudi. Quest’ultimo, rimasto in Abruzzo dopo la fortissima tentazione di tornare al Cesena, è l’unico punto fermo. Il 33enne romagnolo ha il contratto in scadenza al 30 giugno e la società gli ha proposto il rinnovo per un’altra stagione. A breve, salvo sorprese, Drudi dovrebbe firmarlo e legarsi al Delfino fino al 2022. L’altro calciatore di esperienza presente in organico è Luca Antei, di proprietà del Benevento, che lo scorso gennaio si è operato al legamento crociato del ginocchio sinistro. Per il 28enne romano si tratta della terza rottura del crociato in carriera: la prima volta nel 2012, quando vestiva la maglia del Grosseto, la seconda nel 2015 al Sassuolo. Nel 2017, a Benevento, lo sfortunato difensore cresciuto nella Roma si è procurato un altro grave infortunio: rottura del tendine d'Achille. La speranza è di rivederlo presto in forma, le sue qualità non sono in discussione e in condizioni normali Antei giocherebbe tranquillamente in serie A.
Oddo dovrà aspettare per vederlo al top e lo stesso dovrà fare per Guth, anche se sul 20enne dell’Atalanta i dubbi non riguardano la tenuta fisica, più che altro bisognerà capire quanto tempo servirà al millennial brasiliano di origini tedesche per assorbire il salto dalla Primavera alla B. Ecco perché il Pescara aveva provato a cautelarsi ingaggiando un’altra pedina in difesa. L’arrivo di Cacciatore avrebbe avuto lo scopo di limitare i danni in una squadra che negli ultimi dieci campionati ha quasi sempre evidenziato criticità nelle retrovie. Certo, per tradizione il Delfino è stato spesso costruito per mettere in pratica un calcio propositivo che, inevitabilmente, ha la controindicazione di lasciare qualche spazio di troppo agli avversari. È accaduto anche quando il Pescara ha disputato tornei esaltanti, ad esempio nel 2011-12 con la corazzata di Zdenek Zeman che conquistò il primo posto in B segnando la bellezza di 90 reti, incassandone però 55. Lo stesso accadde quattro stagioni più tardi, nel corso dell’entusiasmante cavalcata del Delfino di Oddo che ottennero la promozione in A subendo 52 gol nella stagione regolare e altri 3 ai play off prima della festa di Trapani. In totale, dal 2010 a oggi, il Pescara ha partecipato a otto campionati cadetti e a due della massima serie disputando 415 gare. Ebbene, la voce relativa ai gol parla di 552 all’attivo e 604 al passivo. In pratica, i biancazzurri in questi dieci anni hanno incassato circa 60 reti a stagione, in media quasi 1,5 reti a partita. Negli ultimi dieci anni solo due volte i biancazzurri hanno subìto meno di 50 reti nel corso di un campionato: 48 nel 2010-11 con Eusebio Di Francesco nel 2010-11, 46 con Bepi Pillon nel 2018-19. Stavolta la società ha puntato sull’esperienza per blindare la porta di Fiorillo: Drudi (33 anni), Scognamiglio (33), Bocchetti (34) e Antei (28), 128 anni in quattro per invertire il trend, sperando che... al resto ci pensi l’attacco.

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