Pomante: «Primo tempo da dimenticare»

Il tecnico: «Se non prendiamo uno schiaffo non ci scuotiamo. Serve un atteggiamento diverso»
CASTELFIDARDO . C’è consapevolezza ed amarezza allo stesso tempo nelle parole di Marco Pomante. Il tecnico analizza la partita con calma. «Il pareggio è giusto, non c’è stata un’ottima prestazione nostra, soprattutto nel primo tempo». Serviva altro, il condottiero biancorosso lo sa. «Sì. Serviva essere cattivi, decisi, soprattutto in fase di possesso palla c’è stata poca lucidità negli ultimi 20-30 metri. Certo abbiamo avuto una grossa reazione dopo il loro gol, ma non possiamo reagire sempre agli schiaffi subiti». Tutto giusto. Ma anche quando la palla l’aveva l’avversario ci sono stati problemi. «Serve un atteggiamento concreto, cattivo. Il Castelfidardo è una buona squadra, non meritava zero punti in classifica». La ricetta è semplice. «Lavorare e sperare che arrivi presto una vittoria». L’impressione è che questo motore ingolfato prima o poi si sblocchi e lanci la macchina. «Esatto. E’ la paura di vincere». Che cosa manca a questo Teramo per sbloccarsi? Mister Pomante aggiunge: «Manca la convinzione di essere forte. Serve una cattiveria quando siamo senza palla, serve una mentalità operaia, serve contrastare, recuperare il pallone e ribattere l’avversario». Il tecnico esclude che ci sia una presunzione nei suoi giocatori. «Non credo, molti dei miei ragazzi sono all’esordio in questo campionato. C’è bisogno di essere più puliti e cattivi». Il rimedio è una vittoria? «Senz’altro aiuta moltissimo a sbloccarsi. Aiuta mentalmente e psicologicamente». Il Teramo è come se avesse un tappo da mandare via con un potente getto di acqua. Sbloccarsi deve essere la prima cosa per una squadra che annovera, nel suo roster, nomi importanti. «Ci sono tutte le condizioni per fare bene», rimarca ancora Pomante, «perciò si deve fare bene. Occorre più lavoro, occorre che i ragazzi acquisiscano quella cattiveria agonistica e non restino ancorati agli avversari. Serve, insomma, che il primo schiaffo dobbiamo darlo noi, non serve aspettarlo per riprendersi e restituirlo». Insomma il Teramo deve cambiare atteggiamento. Nel dopo partita del Mancini ha parlato anche il presidente Di Antonio, sulla questione stadio. «C’è stato un incontro in cui ognuna delle parti ha posto delle condizioni. Aspettiamo la formalizzazione di questa intesa. Non sono né ottimista né pessimista. Aspettiamo».