Repetto: «Io e l’Entella, il mio derby dei ricordi» 

Il ds del Delfino nato a due passi da Chiavari: «Casa mia era dall’altra parte del fiume Lavoravo su un peschereccio e che risse nelle gare di pallanuoto contro il Lavagna»

PESCARA. Pescara-Entella è la sua partita. Una specie di derby del cuore, quello dei ricordi d’infanzia. Delle sfide a pallanuoto, delle zuffe tra ragazzi per le strade. «Sono nato a due passi dallo stadio della Virtus Entella». Giorgio Repetto, il ds del Pescara, apre il suo album dei ricordi. «Lavagna, la mia città natale, è confinante con Chiavari. C’è un ponte che attraversa il fiume Entella, il confine è quello tra le due città», racconta il 66enne dirigente biancazzurro.
Le radici. Alle origini era un borgo che pare essersi sviluppato in epoca romana con il nome latino di Lavania. Il nome è rimasto nei secoli inalterato fino a trasformarsi nei secoli successivi in Lavagna. «Li ci sono le mie radici, anche se vivo a Pescara da più di 40 anni e mi sento pescarese a tutti gli effetti». Anche le abitudini sono cambiate rispetto a quando viveva nel paese a pochi chilometri da Genova, «Diciamo che dei liguri ho conservato il carattere scontroso, ma almeno non sono tirchio. Quello no, anzi...».
Mare e zuffe. Le sue estati da bambino le passava in Corso Buenos Aires, a casa di nonna Linda, che da casa sua vedeva il confine con Chiavari. «Ricordo quando andavo al porto con mio cugino. Avevo 6 anni e già lavoravo con mio zio che aveva un peschereccio, guadagnavo 1.000 lire a notte». Storia di vita vissuta quella di Repetto, cresciuto in strada nei quartieri popolari. «Le risse erano all’ordine del giorno tra i ragazzi di Chiavari e noi di Lavagna. Tra le due città c’è sempre stata molta rivalità. Da bambino giocavo a pallanuoto con il Lavagna. Si giocava in mare e quando sfidavamo il Chiavari finiva sempre con grandi zuffe, botte da orbi. Tuttavia, quella terra l’ho vissuta poco perché dopo qualche anno la mia famiglia si trasferì a Genova ed io ho iniziato a giocare a calcio. Giocavo con il Ligorna sotto falso nome, perché non avevo ancora 16 anni, l’età minima richiesta dalla federazione per giocare tra i dilettanti». Poi il grande salto alla Sampdoria non ancora 18enne e dal 1975 Pescara è diventata la sua città, visto che ha vestito la maglia biancazzurra per sei stagioni.
Il presente pescarese. In Liguria torna pochissimo, ma Repetto è ben al corrente delle vicende legate all’Entella. «La società del patron Gozzi è diventata una realtà molto importante, nonostante il poco seguito che ha la squadra. Sono tornati quest’anno in serie B e stanno ben figurando. L’anno scorso hanno fatto qualcosa di straordinario vincendo il campionato, dopo il mancato ripescaggio di due anni fa. La squadra è buona e il ds Matteo Superbi ha preso giocatori interessanti, come Matteo Mancosu che è stato ripescato dalla Mls americana».
Virtus Entella capolista. Ed ecco che Repetto passa ai raggi X il prossimo avversario del Pescara. «Mancosu sarà il nostro spauracchio perché è un attaccante immarcabile. Le squadre allenate da Boscaglia hanno sempre espresso un buon calcio. Ricordo il suo Trapani che giocava divinamente, ma anche il Novara non mi dispiaceva. Secondo me l’Entella, come è accaduto in passato con altre neopromosse, può essere la vera sorpresa della serie B. Non sono primi in classifica per caso. Hanno vinto tre partite per 1-0 e non hanno ancora subito gol. Il Pescara dovrà fare attenzione alla velocità dei liguri». Entella che in estate ha fatto di tutto per strappare un giocatore al Delfino. «Volevano a tutti i costi il nostro attaccante Matteo Brunori e me l’hanno chiesto fino alla fine del mercato». Brunori che adesso dovrà far passare in secondo piano l’assenza di Tumminello. «Il suo lungo infortunio è pesantissimo», afferma il ds del Pescara, «ma sono certo che Brunori, Maniero e il giovane Borrelli non faranno sentire la sua assenza in attacco». Si era pensato anche al mercato degli svincolati. «No, arriveremo così fino a gennaio e poi qualcosa faremo. Sono certo che Zauri, in alcune situazioni d’emergenza, attuerà qualche accorgimento tattico». Repetto chiude l’album dei ricordi e apre quello della battaglia. Quella da vincere, domani, contro la squadra di Chiavari che da ragazzino è sempre stata sua acerrima nemica.
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