Pescara

Riscatto Sabbatini: si è qualificata per i Mondiali

25 Luglio 2025

La teramana a Londra consegue il tempo necessario per Tokyo: «Non gareggiavo da 367 giorni...»

PESCARA. Gaia Sabbatini, in un post su Instagram il cui profilo vanta 415.000 follower, esterna tutta la sua soddisfazione per il conseguimento del minimo di partecipazione ai Mondiali di atletica leggera di Tokyo, in calendario dal 13 al 21 settembre. La teramana delle Fiamme Azzurre, classe 1999, non si aspettava di conquistare il pass diretto che, invece, è stato guadagnato al meeting Diamond League di Londra sulla distanza del miglio (1.609 metri) con il tempo di 4’19”83. Per la cronaca, undicesima classificata in una gara di assoluto livello mondiale vinta dall’etiope Gudaf Tsegay in 4’11”88. Lo standard di ammissione ai Mondiali, per quanto riguarda i 1500 (il cosiddetto miglio metrico) era di 4’19”90 riferito al miglio inglese. Un crono significativo, che sarebbe stato record italiano se, nella stessa gara, Marta Zenoni (Luiss SSD) non avesse fatto meglio di lei con 4’17”16, piazzatasi quinta. Un inizio di stagione confortante e competitivo per la Sabbatini, confermato dall’ultima uscita al Pegaso Meeting di Firenze dove ha vinto gli 800 metri con 2’01”06, a 29 centesimi dal personale in carriera. Un ritorno all’agonismo dopo un’assenza di oltre un anno a causa di una borsa calcaneare al tendine d’Achille sinistro (chiamata morbo di Haglund), per la quale si è reso necessario l’intervento chirurgico nello scorso fine settembre. Gratificata dal grande rilancio agonistico, la mezzofondista teramana cresciuta nell’Atletica Gran Sasso ha rilasciato un lungo post in cui ha ricordato il duro cammino di ritorno alle gare. «Voglio ricordare (soprattutto a me stessa) il percorso che mi ha portata fino a qui. Nell’ultima gara ho avuto sensazioni negative e pensavo di stare correndo al di sopra del minimo per i mondiali. Mai mi sarei aspettata di correre quel tempo. Nel post gara», prosegue la 26enne teramana, «ero felice ma non del tutto soddisfatta. Nella mia insonnia, che segue sempre le gare, mi sono detta “ma goditela, cavolo!”. Fino a un mese fa ancora piangevo per i dolori, dovevo ricostruire la fiducia in Gaia atleta. Non gareggiavo da 367 giorni e le ultime gare che avevo fatto erano state pessime. Ma soprattutto dovevo tornare a divertirmi in gara. A distanza di un mese posso dire di avere centrato l’obiettivo e ho anche portato a casa il minimo per i mondiali. Il mio coach dopo la gara di Nancy (primato stagionale sui 1500 di 4’04”79, ndc) mi ha detto “A Londra farai il minimo”. E io ho risposto: “ma non so, poi c’è il miglio che è più lungo, non l’ho mai corso e un po' lo soffro. E, forse, ho bisogno di lavoro in più. E “Cecca” (il nomignolo del suo tecnico, ndc) ha risposto: “Fidati di me”. Troppe volte mi sono sottovalutata, troppe volte ho vissuto le gare come un patibolo, troppe volte l’ansia ha preso il sopravvento. Quest’anno, no. Ho fatto un percorso, ho guardato il quadro generale e sono riuscita a gestire le giornate no e gli umori neri, come li chiamo io. Voi vi chiederete “ma che caxxo si fa le foto mentre piange?”. Sì, le ho fatte perché dentro di me c’era una voce che mi diceva che avrei raggiunto il mio obiettivo e che, una volta raggiunto sarei stata ancora un po' insoddisfatta e, quindi, mi sarei dovuta rivedere tutto l’archivio di foto e video di quando stavo una m... Detto ciò, questo non sarebbe stato possibile grazie a tutte le persone che mi sono state vicine e hanno sempre creduto in me. Una menzione speciale, però, va a te (rivolta al suo coach Andrea Ceccarelli, ndc), che non hai mai smesso di crederci e hai saputo sempre rimettere insieme i pezzi. C’è sempre un modo e una chance». E’ la conclusione della sua lunga riflessione sul profilo Instagram.

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