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26 luglio

26 Luglio 2025

Oggi, ma nel 1866, a Versa, frazione nordoccidentale di Romans d’Isonzo, nel Goriziano, si consumava la battaglia del ponte di legno sul fiume Torre, con vittoria italica, due giorni dopo la firma della tregua d’armi tra le formazioni militari d’Italia, da 2mila armati guidati dal generale Alberto Carlo Gilberto de la Forest de Divonne, e dell’impero asburgico, 2800 effettivi agli ordini del colonnello chiamato "Torok", nel contesto della Terza guerra d’indipendenza. Che in realtà, tecnicamente, era la Campagna d’unificazione nazionale del 1866, lanciata dopo la proclamazione del regno, avvenuta il 17 marzo 1861, sotto il sovrano savoiardo Vittorio Emanuele II, perché l'Italia era davvero ancora un'espressione geografica come aveva ardire di dire lo statista austriaco Klemens von Metternich nel 1847.

Soprattutto si mettevano in mostra i 400 cavalieri inquadrati nei cinque squadroni del 9° reggimento Lancieri di Firenze, che affondava le radici nell’esercito granducale di Toscana, che meriterà la prima delle tre medaglie di bronzo al valor militare. Lo scontro coinvolgeva, complessivamente, 14 compagnie di bersaglieri, pari a 1.600 uomini, e la quinta batteria dell’8° Reggimento d’artiglieria con 6 pezzi, mentre sul fronte austriaco furono coinvolti 2 squadroni e mezzo del reggimento Ussari Wurttemberg, da 300 cavalieri, 18 compagnie dei Reggimenti “Arciduca Luigi Vittorio Nagy” e “Granduca di Toscana”, da 2.500 uomini, e una sezione del 7° Reggimento d’artiglieria con 2 pezzi. La pugna causava 30 morti, 64 feriti e 83 dispersi fra gli austriaci, 6 vittime, 29 feriti, 30 dispersi, oltre a 10 prigionieri e 32 cavalli periti, tra le fila tricolore.

Versa tornava italiana, ma per soli 15 giorni. Ossia solo fino all’armistizio di Casa Tomadoni a Cormons, del 12 agosto successivo, che sancirà davvero la fine delle ostilità e sarà prodromico per la stipula della pace di Vienna del 3 ottobre di quel 1866. Poi sarà nuovamente suolo italiano dopo la Grande guerra. La storica sfida del 26 luglio 1866 verrà ricordata con due lapidi commemorative. La prima verrà posta in Piazza degli eroi, la principale, e sarà inaugurata dal presidente della Repubblica Giuseppe Saragat in occasione del centenario, il 22 ottobre 1966 (nella foto, particolare, un momento del viaggio del capo dello Stato durante la visita ufficiale per il secolo dall’annessione del Veneto e del Friuli, nello scatto proveniente dall’archivio storico iconografico del Quirinale). L'altra a ridosso di Casa Baldassi, in via Lauretana 11, abitazione sede del comando della 2° Brigata di cavalleria "La Forest" dal 26 luglio al 5 agosto 1866.