Roma, peccato: il sogno sfuma ai rigori 

Dybala porta in vantaggio i giallorossi, l’autogol di Mancini regala il pari al Siviglia: gli spagnoli trionfano per la settima volta

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DOPO I CALCI DI RIGORE

SIVIGLIA (4-2-3-1): Bounou 7; Jesus Navas 6.5 (5’ st Montiel 7), Badè 6, Gudelj 6 (23’ sts Marcao sv), Alex Telles 6 (4’ st Rekik 6); Fernando 6 (23’ sts Jordan 6), Rakitic 6; Ocampos 7, Oliver Torres 5 (1’ st Suso 7), Bryan Gil 5 (1’ st Lamela 6.5); En-Nesyri 5.5. A disp: Dmitrovic, Flores, Rafa Mir, Nianzou, Gomez, Bueno. Allenatore: Mendilibar.

ROMA (3-4-1-2): Rui Patricio 6; Mancini 5, Smalling 7, Ibanez 6; Celik 6 (91’ st Zalewski 6), Cristante 6, Matic 6 (15’ sts Bove sv), Spinazzola 6 (106’ st Llorente sv); Pellegrini 6 (106’ st El Shaarawy 5.5); Dybala 7 (23’ st Wijnaldum 4), Abraham 5.5 (30’ st Belotti 5.5). A disp: Boer, Svilar, Karsdorp, Camara, Volpato, Tahirovic. Allenatore: Mourinho.
Arbitro: Taylor (Inghilterra).
Reti: : 35’ pt Dybala e 10’ st Mancini (autorete).
Sequenza rigori: Ocampos (gol), Cristante (gol), Lamela (gol), Mancini (parato), Rakitic (gol), Ibanez (palo), Montiel (gol).
Note: ammoniti Matic, Pellegrini, Mancini, Cristante, Rakitic, Celik, Zalewski, Lamela, Mourinho, Montiel, Ocampos. Recupero: 7’ pt, 6’ st, 2’ pts, 10’ sts. Inm totale 26’.
BUDAPEST
Il cielo è biancorosso sopra a Budapest e non giallorosso come Josè Mourinho e i suoi speravano. In una notte infinita e maledetta per la Roma - ancora un portiere avversario che balla sulla linea e para, ancora una finale persa ai rigori - a festeggiare è il Siviglia che va sotto nel primo tempo grazie ad una prodezza di Dybala, ma resiste, prende in mano la partita e si riprende nella ripresa pareggiando su uno sfortunato autogol di Mancini. Sull'1-1 le due squadre ci provano fino alla fine dei 90', ma la rete decisiva non arriva e si va ai supplementari. Anche nell'overtime la partita non si sblocca e dopo un match che sembra infinito (146' minuti con i recuperi) si passa alla lotteria dei rigori che premia gli spagnoli. Mendilabar e i suoi si portano a casa il settimo sigillo approfittando degli errori dal dischetto di Mancini e Ibanez. Il tabù andaluso delle finali mai perse rimane intatto, quello dell'invincibile Special One si spezza. La Roma parte con Paulo Dybala dall'inizio: dopo giorni di pretattica Mourinho svela la carta del campione del mondo in campo insieme e piazza sulle fasce sia Spinazzola che Celik. In avanti anche Abraham assistito da capitan Pellegrini.
I giallorossi sembrano più vivi che mai, mentre la squadra di Mendilibar è attendista. E i frutti del forcing degli uomini di Mourinho si traduce nel vantaggio giallorosso poco dopo la mezz'ora firmato da Dybala. Andati sotto gli spagnoli subiscono il colpo e rischiano il doppio svantaggio grazie alla vena di Dubala e Pellegrini. Rakitic coglie il palo con un bolide scagliato dalla distanza. È il segnale che il Siviglia non ci sta e vuole riprendersi la partita. Il match riparte con il Siviglia in campo con l'ex Roma Lamela e l'ex Milan Suso, ed è soprattutto il secondo a incidere: gli spagnoli continuano a spingere alla ricerca del pari che arriva quasi subito grazie ad un autogol sfortunato di Mancini.
Sull'1-1 cambia di nuovo l'inerzia della gara con i giallorossi di nuovo alla ricerca del gol, ma escono prima Dybala e poi Abraham, e più che la manovra è il carattere a dare qualche speranza a Mourinho. Il pallone, quello resta quasi sempre tra i piedi degli andalusi. Ci va vicino Ibanez sugli sviluppi di una mischia furibonda. L'arbitro Taylor fischia rigore per fallo di Ibanez in area su Ocampos ma il Var scagiona il difensore brasiliano. Poi è la volta della Roma a reclamare un rigore per fallo di mano in area di Fernando ma Taylor non va a rivedere l'azione al video. Si va ai supplementari. A pochi minuti dalla fine legno di Smalling. Si va alla lotteria dei rigori dove gli errori di Mancini e Ibanez fanno la differenza: c'è anche il brivido del rigore sbagliato da Montiel, e fatto ripetere dall'arbitro. È destino a mettere il sigillo sul successo Siviglia sia lui, autore del rigore decisivo al Mondiale per l'Argentina. E Dybala piange, consolato da tutti.
Vincenzo Piegari