Roseto basket, il segreto si chiama Smith

Il play: «Se segno tanto è merito di squadra e coach». Proger, Cade Davis protagonista della vittoria contro Jesi

ROSETO. C’è un segreto in questo Roseto Sharks capolista? Sicuramente, e in campo si fa sentire: è Adam Smith, combo-guard (capace di ricoprire sia lo spot di playmaker che quello di guardia) classe ’92, di 185 cm, uscito dal college di Georgia Tech, segnando oltre 15 punti di media. Memore delle ottime scelte fatte nel passato, gli Sharks hanno deciso di investire proprio sull’interessante profilo di Smith. E il giocatore non ha deluso le aspettative, navigando stabilmente intorno al trentello in tutte e quattro le uscite. «Nessuno di noi avrebbe mai pensato solo un mese fa di vivere un grande inizio di stagione come questo», dice il giocatore americano, «personalmente segnare così tanto mi gratifica, soprattutto perché sto prendendo tutti tiri di buona qualità senza forzature, tirando sempre in ritmo; sento una grande fiducia intorno e me e di questo non posso che ringraziare i compagni di squadra e l’allenatore, con cui stiamo lavorando davvero molto bene».

Il match vinto con Imola, ha confermato le buone doti di questa squadra, capace di giocare sempre unita anche nelle difficoltà, quando sarebbe più facile affidarsi alle giocate dei singoli: «Abbiamo vinto, ma non cambia la sostanza delle cose: sappiamo di non essere dei fenomeni, e per questo lavoriamo duramente col coach e lo staff durante la settimana, alla ricerca di quegli accorgimenti che ci miglioreranno come squadra. E poi», conclude il giocatore, «quando i nostri tifosi ci sostengono come hanno fatto domenica, dandoci quell’energia che carica in modo incredibile tutto il PalaMaggetti, siamo spinti a dare tutto, senza riserve». È un innamoramento, quello tra squadra e tifosi, che esplode nei festeggiamenti a fine gara, quando i giocatori vanno sotto la Nord e innaffiano con gavettoni d’acqua i supporters.

CHIETI. Ventisei punti e 30 di valutazione. Cade Davis è stato il protagonista della vittoria della Proger Chieti contro l'Aurora Jesi (85-79). Due punti preziosi in chiave salvezza per le Furie Rosse, che hanno interrotto l'imbattibilità della capolista Jesi e sfruttato il fattore campo. Più che dal risultato, la sconfitta di Trieste è stata cancellata dall'atteggiamento e dalla prestazione: buono l'approccio alla partita e buona l'intensità difensiva, soprattutto nei primi due quarti, che ha permesso di limitare i due americani di Jesi, Bowers e Dwayne Davis. «Non era facile scendere in campo con la giusta lucidità dopo la pesante sconfitta di Trieste», spiega l'americano Cade Davis, ala della Proger Chieti, «ma siamo riusciti a trasformare la frustrazione in energia positiva, soprattutto nella fase difensiva. Siamo scesi in campo con uno spirito diverso, giocando una buona pallacanestro e creandoci un discreto margine di vantaggio».

La Proger ha chiuso il primo tempo a +11. Nel terzo quarto Jesi è rientrata in partita, trascinata da Davis (26 punti) e nell’ultimo è arrivata a -4. Cosa è successo nella gestione del vantaggio? «Jesi ha giocatori di grande talento e aggredirli con la stessa costanza per tutta la partita era impossibile», risponde Davis. «Nel terzo e ultimo quarto abbiamo commesso alcuni errori difensivi, ma la squadra ha saputo reagire e ha conquistato con merito la prima vittoria casalinga».

Domenica seconda partita in casa: al PalaTricalle (ore 18) arriva Mantova, squadra in crisi che ha perso le prime quattro gare, l'ultima con Ferrara all'overtime (95-102). «Siamo già proiettati verso la sfida di domenica», conclude Davis, «sono molto soddisfatto della vittoria con Jesi, ma dobbiamo continuare a lavorare perché questa squadra ha i mezzi per poter fare meglio».

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