Scuole e tariffe impianti: ecco le priorità del Coni 

Imbastaro: «Attività motoria e dilettanti da sostenere nella fase di rilancio»

PESCARA. Lo sport è fermo, a tutti i livelli. Il coronavirus non fa distinzioni e costringe tutte le discipline alla sospensione delle attività in attesa che l’emergenza faccia posto a un nuovo inizio. Che il presidente del Coni Abruzzo, Enzo Imbastaro - come tutti d’altronde - aspetta per rilanciare il movimento.
Presidente Imbastaro, come vive questo momento?
«Molto male, ma in maniera responsabile cercando di rispettare le direttive del governo. Provo a stare il più possibile a casa. Purtroppo, le attività sono tutte interrotte, a parte alcuni atleti di interesse nazionale che potrebbero allenarsi. Ma lo fanno a casa. Bisogna stringere i denti e aspettare che tutto passi in fretta».
Quando si ripartirà quali saranno le priorità del Coni Abruzzo?
«Sicuramente, cercare di aiutare le società che, in qualche modo, hanno avuto problemi con l’interruzione dell’attività. Il governo ha fatto un primo passo per un mondo che, non bisogna dimenticarlo, produce l’1,7% del Pil nazionale. Gli effetti del coronavirus colpiscono anche chi fa sport a livello dilettantistico, non solo i professionisti. Ad esempio, la speranza è che i comuni congelino il pagamento delle tariffe degli impianti».
Quali sono i progetti in corso del Coni Abruzzo?
«Sono tutti interrotti. Due sono stati avviati con le scuole elementari, coinvolgono il 90% degli alunni delle scuole primarie della Regione; 40mila bambini più gli insegnanti di educazione fisica che fanno attività motoria nelle scuole. Ora ci sono circa 140 insegnanti fermi. Chiederemo alla Regione di poterli pagare lo stesso in assenza di attività. L’altro progetto è Scuole aperte allo sport con attività nel pomeriggio, lo sport di tutti per agevolare l’attività delle fasce più bisognose; si tratta di sport di classe per le quarte e le quinte delle scuole primarie».
A livello di impiantistica come siamo messi?
«Noi abbiamo fatto nel 2006 un censimento e abbiamo notato che spesso gli impianti sono situati in località troppo piccole per poterle gestire e mantenere. Gli impianti ci sono, il problema è la loro gestione. Nel 2017 molti sono stati danneggiati e abbiamo rifatto il censimento. La dotazione è buona per le attività di un certo livello, forse manca qualcosa per le attività di base. Ma non possiamo lamentarci».
Oggi alla luce delle riforme in corso quali sono le funzioni del Coni regionale?
«Non è ancora possibile dare una risposta chiara. In linea di massima, Sport e salute si occupa della promozione dello sport, non si sa se lo farà con il Coni o per conto suo. Spero si continui a collaborare. Lo sport in Italia funziona, perché stravolgerlo?».
Di che cosa va orgoglioso nel suo mandato?
«Aver instaurato con la Regione una collaborazione stretta che ci ha permesso di fare tante attività. Soprattutto, la promozione della formazione di attività di base. Abbiamo il Progetto talento, finanziato dalla Regione, per dare un contributo a 16 ragazzi che si mettono in evidenza nel corso della stagione. E poi c’è la formazione dei quadri tecnici e dirigenziale. Infine i risultati, buoni per una regione di 1,3 milioni di abitanti come l’Abruzzo».
Un rimpianto per quello che non è riuscito a fare?
«Esula da quelle che sono le mansioni di un presidente regionale Coni. Però, io sono un insegnante di educazione fisica, da 17 anni in pensione. Da quando ho finito l’Isef il mio sogno è far svolgere attività motoria nelle scuole elementari. Ci stiamo provando con dei progetti noi del Coni, ma non è un compito del Coni centrare questo obiettivo».
Il rapporto con la politica?
«È buono. Io non posso dire altro, perché siamo stati trattati bene. E devo ringraziare le due amministrazioni regionali, di diverso colore politico. Ambedue ci sono state vicino. Certo, se ci fossero maggiori risorse sarebbe meglio. Ma non ci possiamo lamentare».
Quanti atleti conta di avere l’Abruzzo alle Olimpiadi, ammesso che si svolgeranno?
«Di Fulvio e Nicolai sono già qualificati. Poi, c’è Alessia Russo nel Club Italia di ritmica. Spero qualche ciclista, tipo Ciccone. E poi altri nomi non me ne vengono, ma spero in altre sorprese».
Quando inizieranno le votazioni per i rinnovi delle federazioni regionali?
«Dopo le Olimpiadi, esclusa qualche eccezione di enti di promozione sportiva. Entro l’anno, tra ottobre e dicembre si voterà a livello regionale».
Si ricandiderà alla presidenza del Coni Abruzzo?
«È ancora presto per rispondere, ora abbiamo altri problemi. E poi occorrerà verificare quali saranno le funzioni da svolgere per il bene dello sport».
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