Calcio e televisione (immagine tratta da SporteVai)

PALLA AL CENTRO

Se il tifoso cliente diventa un bancomat

Ad oggi non è dato sapere dove si potrà vedere la serie A della prossima stagione. Di per sé questo basta per rendere l’idea della confusione e dell’incapacità gestionale della Lega di serie A composta da quei presidenti che pensano di saper fare calcio e, invece, collezionano debiti. Con il tempo i tifosi hanno imparato a conoscere il significato della parola plusvalenza, che di fatto ha estromesso dal vocabolario il termine bandiera, visto
che a tutto c’è un prezzo, anche per l’idolo.
È l’evoluzione di un calcio sempre più business e sempre meno sport. Una macchina da soldi
in cui la vendita dei diritti tv è strategica.
Quella del prossimo triennio è una barzelletta che va avanti da un anno tra bandi andati
a vuoto e carte bollate (la vicenda Mediapro). Liti a non finire. E, sull’orlo del baratro, la nuova governance della cosiddetta Confindustria del calcio ha pensato di trasformare il tifoso in un cliente mettendo all’asta dei pacchetti televisivi non omogenei. In pratica, potrebbe non bastare un abbonamento per vedere tutta la serie A.
Se non interverranno novità il tifoso-cliente dovrà farne almeno due per vedere tutte le gare. In buona sostanza il tifoso-cliente diventa
il bancomat a cui chiedere soldi per fare
in modo che le televisioni paghino quel miliardo di euro a stagione richiesto dalla Lega di A, in cui ci sono presidenti che pagano stipendi insensati e riempiono di soldi i procuratori-mediatori. Mercoledì è prevista l’assegnazione dei pacchetti messi all’asta.
Il malcontento dei tifosi potrebbe non servire
a far cambiare idea alla Lega di A. Che vorrebbe un accordo tra i broadcast per permettere
a ognuno di essi di trasmettere tutti i gol e, di conseguenza, schivare le ire del tifoso-cliente.
Si va verso lo “spezzatino” con partite spalmate dal sabato al lunedì sera in più orari a beneficio delle televisioni. Hanno l’acqua alla gola i club di serie A. Hanno bisogno di soldi, c’è la necessità di chiudere la vendita dei diritti tv per andare in banca e “scontare” i ricavi. Almeno fino a quando, un giorno, il tifoso-cliente
si stuferà di fare anche il bancomat.
@roccocoletti1.

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