Il Pescara in Serie B

Sebastiani blinda Foggia: «Non si tocca, con noi in B»

10 Giugno 2025

Il presidente: «Mi auguro che il mister resti e che la città risponda come adesso»

PESCARA. Una delle poche volte che il presidente Daniele Sebastiani ha parlato con gli occhi lucidi. Le lacrime non scendevano? Vero, il presidente faceva fatica a gettare via l’armatura da cattivo, ma in cuor suo l’emozione era tantissima. Per la serie B e per due dediche speciali. «Il mio pensiero va a mia mamma che non sta tanto bene. Ma nonostante tutto la prima cosa che mi chiede è: che ha fatto il Pescara? La mamma è sempre la mamma. E poi una dedica a Vincenzo Marinelli. Lassù oggi starà festeggiando questa promozione. Ho ancora in mente quando, oramai già gravemente malato, veniva al campo per vedere la squadra e parlare con i ragazzi».

Da quando lei è entrato nel Pescara questa è la quarta promozione. Iniziamo da quella del 2010. «È quella che mi appartiene di più, vi spiego perché. Avevamo fatto una squadra importante ma eravamo a metà classifica. Mi presi la responsabilità di dare la squadra a Eusebio Di Francesco. Peppe De Cecco mi disse che ero un pazzo. Per me invece era bravo e ci portò in B. Se non salivamo quell’anno era una catastrofe».

Zeman e la vittoria del 2012. Una squadra bellissima ma… «Annata bellissima dal punto di vista sportivo. Ma troppi eventi brutti. La malattia di Vincenzo Zucchini, le morti di Franco Mancini e Morosini. Ma anche tanti ricordi come la grande nevicata con i giocatori che spalavano la neve al Poggio. Poi sul campo fu un’annata da sogno, fantastica. Un capolavoro. Mi rimproveravano di aver portato Delli Carri togliendo Fabrizio Lucchesi. Un’altra scommessa vinta».

Massimo Oddo e la serie A di Trapani. «La promozione di Oddo nasce da un’intuizione felice dell’anno precedente. Tolsi Baroni a Varese alla penultima giornata e misi Massimo. Già in quella finale di Bologna meritavamo la A. Ma ci fu qualche svista arbitrale di troppo. Poi ripartimmo con un gruppo di ragazzi giovani. A Terni (scherzi del destino ndr) Oddo voleva andare via. Io e Repetto lo costringemmo a rimanere. Credevamo in lui. E poi sapete come è andata a finire a Trapani».

Siamo arrivati ad oggi. «Questa è di sicuro la più difficile. Nella prima promozione in quei play off c’erano poche squadre. Oggi si parte in 28 e vincere è davvero un impresa. Siamo partiti con Baldini, scelto insieme a Delli Carri. Poi Daniele, per motivi ambientali, ha scelto di fermarsi. Ho chiamato Pasquale Foggia e si è creata un’alchimia fantastica.  Qualche risultato negativo? Mai mi faccio influenzare dagli umori. Il mister aveva la nostra fiducia. E la squadra, l’ho sempre detto, è forte».

Grande pubblico e i fischi a Sebastiani sono sempre di meno. «Se la squadra va bene la gente si avvicina. I fischi? Qualcuno negli ultimi anni ha intrapreso una strada a mio avviso non giusta. Ma poi quando lo stadio è pieno arrivano persone che non la pensano come loro. Noi non abbiamo mai creato mezzo problema in 17 anni. Non ritengo giusta la contestazione che è nata in un periodo storico dove qualcuno aveva voglia di gettare benzina sul fuoco. Ci sono persone che quando gettano benzina sul fuoco però devono stare attente a non avere il ritorno di fiamma».  In B vorrebbe questo pubblico? «Mi aspetto che la città risponda come fatto in questi giorni. Già dalla campagna abbonamenti. Ma avete visto cosa ha fatto il nostro pubblico con la squadra in 10? Se eravamo quattro gatti la partita era persa. E quindi mi aspetto che Pescara faccia la sua parte. Non sarà una passeggiata, faremo una B che sembra una A».

Ci racconta tutto su Verratti? «Ho sempre lavorato per cercare di rafforzare la società. Mi ero scoraggiato, poi ho chiamato Marco. Neanche mi ha fatto finire di parlare. Ci siamo visti a Parigi per mettere a punto un progetto sostenibile. Marco non deve gettare soldi, noi vogliamo fare cose importanti ma sostenibili. Con Verratti ci sia aprono tante porte, non solo sportive. E una possibile collaborazione con il Paris Saint Germain».

Baldini resterà? «Questa è la sua famiglia. Se il mister vuole non ci sono problemi. E io me lo auguro. Ma credo proprio che resterà con noi e io farò di tutto»

Il ds Foggia? «Non si tocca: non aggiungo altro. Resta e vi dico che è il nostro direttore anche in B». Chi non fa salire sul carro dei vincitori? «Tutti quelli che invece di parlare di calcio parlavano di castronerie. I famosi ciarlatani». Che serie B farà il Pescara? «Sostenibile, non come quando sbagliai tutto facendo scelte che non rappresentavano il nostro Dna nei gli ultimi anni prima della retrocessione». Chi resta e chi va via? «Tra poco ne parleremo. Ora fateci gustare la promozione».