Sebastiani: «Pescara, occorre equilibrio. E a Dagasso va trovata la giusta collocazione»

Il presidente parla chiaro dopo il pari in rimonta contro la Carrarese: «Servono tempo e il rientro degli infortunati, poi toccherà a Vivarini»
PESCARA. Anche a distanza di 48 ore resta difficile da spiegare il perché di un Pescara così brutto per gran parte del match e il perché di un Pescara che in 20’ ha saputo esaltarsi e ha saputo non solo riprendere la Carrarese ma arrivare ad un soffio dal vantaggio. Classifica alla mano, per come si erano messe le cose, il punto va più che bene ma questo Pescara ha dimostrato un’altra volta di avere tante qualità. Senza sfruttarle completamente. Motivo per cui i lunghi blackout della gara con la Carrarese non possono essere accettati. E il giorno dopo è arrivata l’analisi del presidente Daniele Sebastiani. Volto scuro, difficile strappargli un sorriso. Il numero uno dei dirigenti biancazzurri vuole di più dai suoi.
Sebastiani, è più arrabbiato per la prima parte di gara o più soddisfatto per il bel Pescara degli ultimi 20 minuti?
«Sono sicuramente contento perché abbiamo ripreso un risultato che sembrava compromesso ma al tempo stesso mi vedete arrabbiato perché, se sappiamo giocare come negli ultimi 10’ del primo tempo e nella parte finale del match, non possiamo concedere quello che abbiamo concesso alla Carrarese. Loro sono sicuramente una bella squadra attrezzata per fare bene, ma ce la potevamo giocare tranquillamente dall’inizio ad armi pari. Speriamo che con il tempo e con il rientro degli infortunati le cose vadano meglio».
A proposito di infortunati. Merola andrà valutato in questi giorni, per Tsadjout e Olzer c’è da aspettare o la gara con il Monza del 9 novembre oppure direttamente il 22 a Catanzaro dopo la sosta. Sabato contro la Carrarese si è visto Fabrizio Caligara. Che impressione le ha fatto?
«Fabrizio ha dimostrato tutte le sue qualità. Ed è stata una nota positiva. Non gli manca nulla per fare bene. Non è stato un inizio fortunato guardando l'infermeria per noi ma avremmo comunque meritato qualche punto in più».
In attesa della risonanza magnetica non trapelano buone notizie per il ginocchio di Pellacani. State guardando il mercato degli svincolati?
«Assolutamente no. Abbiamo cinque difensori centrali con Giannini che venerdì si è tagliato sul tendine, giusto per non farci mancare nulla. Ma è recuperato. E se dovesse servire c’è Letizia che può fare il braccetto e darci una mano come ha fatto nella parte finale della stagione lo scorso anno. Strada facendo poi capiremo cosa vuole fare il mister».
A Pellacani vuole mandare un messaggio Sebastiani?
«Io qualche piccola speranza me la tengo stretta in attesa della risonanza. Per Pippo mi dispiace molto. È un ragazzo che ha avuto tanta sfortuna e gli mando un abbraccio grande».
Nelle prime otto giornate la squadra ha avuto tanti alti e bassi. Lei come giudica i primi due mesi di campionato?
«La sintesi delle prime otto partite è l’equilibrio che ancora non abbiamo trovato e che va cercato attraverso delle scelte che possono aiutare l’allenatore a fare qualcosa di diverso. Ma questo è il lavoro del tecnico e non entro nel merito».
Sebastiani però parlando del gioiello Matteo Dagasso un’indicazione forte la manda. Senza giri di parole. Presidente, Dagasso tra campionato e Nazionale è la pepita d’oro del Pescara. È d’accordo?
«Matteo è un giocatore fortissimo che non scopriamo di certo oggi. Già dal primo anno di C con Auteri in panchina era pronto ad essere lanciato, ma poi fu frenato da un infortunio. Come lui ce ne sono pochi in Italia. Però gli va trovata la posizione giusta in campo per esaltare le sue doti». Messaggio chiaro e preciso quello lanciato dal presidente Daniele Sebastiani.
Oggi intanto la ripresa degli allenamenti a Silvi dopo il giorno di riposo concesso da Vincenzo Vivarini. Sabato alle 15 trasferta a Chiavari contro quella Virtus Entella che ha perso tra le mura amiche l’ultima volta più di un anno fa proprio contro il Pescara. A segnare la rete decisiva Luca Valzania con un preciso colpo di testa.
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