Vivarini su Pescara-Carrarese: «Prima il panico, poi la vittoria sfiorata»

foto di Giampiero Lattanzio
L’allenatore biancazzurro contento a metà: «Troppo timore alla prima difficoltà. Devo lavorare per togliere la paura ai miei giocatori. Meazzi determinante»
PESCARA. Il Pescara delle rimonte impossibili è riuscito in un’altra impresa, acciuffando il pareggio nei minuti finali. Una prerogativa della squadra di Vivarini in questa prima parte di campionato, che riesce a mettere a fuoco il bersaglio nei minuti finali. 10 dei 13 gol realizzati nelle prime otto giornate, sono arrivati nel secondo tempo. Resta il dato negativo delle troppe reti subite, 16 fino a questo punto.
A fine gara, l’allenatore del Pescara Vincenzo Vivarini ha ben chiaro in mente quali siano i problemi da risolvere e il cammino da compiere fino alla fine del campionato. Il Pescara sembra iniziare le partite con troppo soggezione: «È una questione su cui sto ragionando dall’inizio dell’anno. La mia squadra ha dimostrato anche oggi di avere un enorme potenziale ma affronta queste partite con troppo timore. È successo oggi (ieri, ndc) che alla prima difficoltà, nel momento in cui la Carrarese pressava, e a noi non riuscivano le giocate che proviamo in allenamento, siamo andati nel panico».
Timore reverenziale verso la categoria? «Non riesco a spiegarmelo razionalmente perché la mia squadra ha carattere, ha voglia, ha entusiasmo. Penso sia un timore nei confronti di squadre più blasonate e verso giocatori già affermati, ma adesso basta. Dobbiamo anche divertirci quando scendiamo in campo».
Una squadra dai due volti: «Nel momento in cui gioca con convinzione e rabbia riesce a risolvere tutti i problemi, mettendo in luce valori importanti. Spetta soprattutto a me lavorare per fare in modo che questa paura scompaia nel più breve tempo possibile. Alla fine, nonostante le tante assenze, abbiamo dimostrato di essere all’altezza della Carrarese e meritavamo anche di vincere, negli ultimi minuti». La difesa sembra il reparto più sofferente: «Tutto il reparto sta patendo le difficoltà che ho appena spiegato, non darei troppe responsabilità ad un giocatore in particolare, se il riferimento è alle indecisioni di Gravillon, ma dobbiamo fare in modo che i giocatori lavorino per recuperare condizione fisica e mentale».
Impossibile non citare Lorenzo Meazzi: «Lui ci sta tenendo su, giocando con coraggio e con leggerezza mentale ed è chiaro che può anche giocare dall’inizio». È il momento di dare continuità ai risultati? «In serie B è importante avere una rosa che ti permetta di completare l’opera sia per recuperare uno svantaggio, sia per vincere gli incontri. Chi è entrato oggi (ieri, ndc) come Okwonkwo, ad esempio, ha avuto la possibilità di dare un contributo determinante. Dobbiamo giocare, d’ora in poi, su ogni campo convinti di poter dire la nostra».
Oltre ai cambi, negli ultimi venti minuti ha ridisegnato la squadra: «Vero, ho disposto la squadra con un rombo a centrocampo, con un trequartista e due attaccanti modificando lo schema iniziale per cercare di ribaltare il risultato». Le due punte insieme le rivedremo ancora? «È una soluzione, ma non mi pare che questa squadra abbia difficoltà ad andare in gol».
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