I NUMERI DEL PESCARA

Tanti cambiamenti, la certezza è Galano

La punta sempre titolare. Machìn in continua crescita

PESCARA. Pochi punti fermi, cinque moduli, diciannove formazioni diverse in altrettante partite e due protagonisti assoluti, Cristian Galano e Josè Machìn. Luci e ombre nel girone di andata del Pescara, dove Luciano Zauri ha avuto non pochi problemi a gestire una rosa extra-large. Al giro di boa sono ben 32 i calciatori schierati, dei quali solo otto hanno accumulato più della metà dei 1.755 minuti totali.

La punta Cristian Galano, 28 anni

Oltre a Galano (19 presenze e 1.655’ giocati) e Machìn (18 gare e 1.459), tra i più utilizzati figurano Gennaro Scognamiglio (1.530’) e Ledian Memushaj (1.428). L’uomo copertina è stato Galano, l’unico giocatore ad aver disputato tutti gli incontri da titolare e miglior marcatore della squadra con 10 reti. Accanto a Galano c’è Machìn che finora non era mai stato così continuo (18 presenze) e prolifico (7 gol). Tra i sistemi di gioco provati da Zauri, di certo il 4-3-2-1 ha esaltato le caratteristiche di Machìn che in posizione di trequartista si è dimostrato un valore aggiunto (7 reti e 3 assist). Al secondo posto per minuti totalizzati c’è però Scognamiglio che ha giocato una gara in meno di Machìn, ma è rimasto per più tempo in campo. Il difensore si conferma un punto fermo, anche se i tifosi sono in attesa del suo primo acuto stagionale. Il centrale con il vizio del gol negli ultimi nove campionati è sempre andato a bersaglio. Nel 2018-19 ha realizzato 4 reti, mentre il record personale (8 centri) lo ha stabilito nel 2015-16 a Trapani. Alle spalle di Galano, Scognamiglio e Machìn, tra i più “spremuti” c’è Memushaj, nonostante il rapporto complicato con l’allenatore. L’albanese ha collezionato 17 presenze saltando il match con la Juve Stabia a causa di un infortunio e quello con il Chievo per motivi disciplinari.
Spesso Memushaj è stato il migliore in campo e nel ruolino vanno inseriti anche i due gol segnati (contro Entella e Benevento) e ben 10 assist. Martedì, alla ripresa degli allenamenti, ci sarà il faccia a faccia con Zauri per la riappacificazione auspicata da tutti. A Livorno, prima della gara con il Chievo, Memushaj è stato sostituito per la terza volta consecutiva (la quinta in campionato, compresa quella di Ascoli dove la mezzala ha chiesto il cambio per un guaio fisico) e la scelta dell’allenatore lo ha rabbuiato.
La top 5 dei calciatori più impiegati è completata da Edoardo Masciangelo. Il terzino ha avuto qualche difficoltà all’inizio, poi è cresciuto ritagliandosi uno spazio rilevante fino alla gara con il Venezia del 7 dicembre. Nelle successive tre partite (a Frosinone, in casa con il Trapani e a Livorno) Zauri lo ha infatti escluso dalla formazione titolare, salvo poi schierarlo per la 13ª volta in stagione nel match contro il Chievo (in totale 1.151’ giocati). Discreto minutaggio per Massimiliano Busellato (1.019’) ed Elhan Kastrati (944’) che ha rimpiazzato Vincenzo Fiorillo negli 11 incontri in cui il portiere titolare era infortunato. A seguire Mirko Drudi (870’), il secondo difensore centrale più presente dopo Scognamiglio, anche grazie ai problemi fisici accusati da Davide Bettella (815’) e Hugo Campagnaro (504’). Gli infortuni, le squalifiche, una rosa numerosa e un piano tattico mutevole hanno dato spazio a versioni differenti di una squadra che nel girone di ritorno dovrà trovare continuità e certezze. Nella prima parte del torneo, tra i tantissimi interpreti hanno trovato un piccolo spazio anche i baby della Primavera Stefano Palmucci e Fabian Pavone. Le rotazioni hanno interessato soprattutto i tre centravanti: Gennaro Borrelli ha collezionato 615’, Matteo Brunori 536’ e Riccardo Maniero 518’. Segno che finora nessuno ha convinto appieno. Ora la parola passa ai dirigenti, chiamati a scremare l’organico e a individuare due o tre rinforzi (una punta in primis) per dare a Zauri la possibilità di gestire meglio lo spogliatoio e tentare l’assalto ai play off.

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