Calcio serie D

Teramo-Chieti, pari emozionante: cosa ha detto il derby del Bonolis

25 Settembre 2025

I neroverdi ingabbiano la mediana biancorossa e giocano meglio, ma rischiano la sconfitta: a Messori risponde Busatto in extremis

TERAMO. È stato un bel derby, ricco di gioco, di episodi e di fasi alterne. La cosa peggiore, per entrambe, è il risultato: al Teramo resta la brutta sensazione di aver perso due punti perché è stato raggiunto a un soffio dal 90’, il Chieti ha fatto una grande prestazione e prima di prendere gol al 75’ stava meritando qualcosa più del pari. Nel frattempo in classifica l’Ostiamare prova ad andar via e L’Aquila si lancia al suo inseguimento insieme al sorprendente Notaresco, ma calmi tutti, è ancora settembre: i distacchi, oggi, contano il giusto.

Perché il Chieti ha messo in difficoltà la corazzata Teramo, gasatissima dalla storica vittoria di Giulianova? Il motivo principale è tattico. Francesco Del Zotti è uno che studia i Guardiola e i De Zerbi, per lui i sistemi di gioco non sono solo numeri ma sostanza, e per mettere in difficoltà il cuore pulsante del Teramo, ovvero l’eccezionale mediana Angiulli-Messori, le ha costruito una gabbia intorno. Addio all’amato 4-3-3, dunque: difesa a tre che accettava l’uno contro uno con i tre uomini offensivi biancorossi, due esterni a tutta fascia (De Luca e Arlotti) a fronteggiare i tuttafascia avversari Pietrantonio e Salustri, due mediani (Donsah e Sabba) ad arginare Angiulli e Messori e due trequartisti (Ceccarelli e Cascio) che agivano non da attaccanti esterni ma da mezzali, infoltendo il centrocampo e ingabbiando la coppia di leader del Diavolo. Il Chieti ci ha messo un po’ a prendere le misure di questo sistema rivoluzionario e per metà del primo tempo il Teramo ha avuto l’iniziativa, facendosi pericoloso con Persano (gran cross di Della Quercia sfiorato più che colpito di testa) e Pavone (tiro insidioso dai 20 metri sventato in angolo da Zanin). I neroverdi però non stavano certo a guardare e in particolare Cascio, sulla trequarti sinistra, ha seminato il panico più volte andando anche al tiro (alto) da ottima posizione. Con il passare dei minuti il Chieti è cresciuto e al 39’ ha avuto l’occasione più netta del primo tempo, su angolo, con un colpo di testa a colpo sicuro di Gallo finito fuori.

Nella ripresa stessi uomini e inerzia sempre più dalla parte neroverde, con Torregiani costretto a tre parate: al 9’ su Cascio, al 19’ su un altro colpo di testa di Gallo da due passi e al 24’ su Arlotti, mentre al 25’ Bruni doveva chiudere in extremis in scivolata su Vuthaj. Il Teramo smarriva le giuste distanze tra i reparti e davanti non trovava sbocchi anche per le prestazioni individuali insufficienti di Persano (preferito a Nanapere dall’inizio, col senno del poi un errore...) e del suo sostituto Fall, ancora troppo macchinoso, ma anche di Sereni e Pavone. Quest’ultimo però si riscattava al 30’, scodellando in area un cross al bacio per la testa di Messori, onnipresente anche in un contesto tattico difficile come quello di ieri, che centrava l’angolo alla sinistra di Zanin. Nel frattempo Pomante aveva sostituito Angiulli con Borgarello (scelta discutibile) e Sereni con Nanapere (scelta ottima, perché il subentrato rivitalizzava la fase offensiva biancorossa). Appena dopo l’1-0, al l 32’, il tecnico biancorosso decideva di coprirsi inserendo il mediano Maiga Silvestri al posto di Pavone e passando al 3-5-2, come aveva fatto già a Giulianova nel finale. Quanto a Del Zotti, lasciava tre difensori ma rendeva più offensiva la squadra mettendo dentro Giampaolo e Busatto ai lati di Vuthaj, con Ceccarelli trequartista centrale.

Il finale di partita era vibrante. Al 37’ Busatto sfiorava il palo con un rasoterra dal limite, un minuto dopo il Teramo aveva la chance del 2-0 con Messori che, smarcato da un grande passaggio di Nanapere, dal vertice sinistro dell’area cercava il tiro a giro senza centrare la porta. Al 39’ Torregiani sugli scudi: il “portierino” respingeva con i pugni un cross insidioso e subito dopo volava a sventare il tentativo da fuori area di Ceccarelli, che aveva arpionato la respinta. Quando per il Teramo pareva fatta, al 44’, il Chieti trovava il meritato 1-1: Guerriero da sinistra in mezzo per Ceccarelli, assist filtrante divino del capitano per il taglio da destra verso il centro di Busatto, che con un tocco di sinistro metteva fuori causa Torregiani. Nell’occasione difesa biancorossa (mediani compresi) troppo schiacciata e Bruni non allineato con gli altri centrali.

Giusto così e tutti scontenti, o quasi. Ma entrambe le squadre, limando alcuni dettagli, possono fare una grande stagione. Chi vivrà vedrà.

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