Tercas Teramo, la rimonta non riesce

Sotto di 17 punti a Varese, i biancorossi risalgono ma si fermano a meno 3

VARESE. La formazione di Andrea Capobianco, dopo Cantù, torna anche dalla seconda trasferta lombarda a mani vuote. La Banca Tercas non decolla nonostante le buone iniziative di Poeta (10 punti nei primi 10’ con 3/5 al tiro). Diener è falloso al tiro (0/4 in avvio), il pressing iniziale su Reynolds (preferito a Childress in regia) non dà i frutti sperati.

Chiuso in parità il primo periodo, nel secondo Varese scappa con undici punti consecutivi nei primi 4’. Galanda e McGrath (due volte) colpiscono dall’arco, dall’altra parte Teramo pasticcia, soprattutto con Diener (33-22). Serve un’iniziativa di Stanescu, che pesca il fallo della difesa varesina, per muoversi da quota ventidue. Ma la musica non cambia.
Teramo non trova il bandolo della matassa in attacco, ma anche e soprattutto in difesa fatica parecchio, venendo puntualmente punita dall’arco: Galanda e Morandais allungano la serie e portano a otto il totale di triple incassate dalla formazione di Capobianco nel primo tempo (41-28 al 16’).

E quando Poeta è costretto a tornare in panchina dopo il terzo fallo (sul 44-32 al 18’), la situazione si complica ulteriormente e il triste primo tempo teramano si chiude sul 48-34.
La ripresa si apre senza sostanziali novità, con Galanda a “spiegare” pallacanestro mentre Teramo continua ad arrancare (57-40 al 24’, massimo svantaggio). Il primo sussulto arriva da un fino a quel momento negativo Hoover. La sua tripla accende Teramo, seppur ancora in formato diesel. Nonostante due sanguinosi sfondamenti di Jones e Amoroso, la squadra di Capobianco ha la pazienza di aspettare tempi migliori. Sulla spinta di un razzente Poeta il parziale che chiude la terza frazione rimette in bilico il match (6-15, 63-55 al 30’).
Poi Con i primi e unici lampi di Diener, Teramo torna in scia (65-60 al 32’. Due forzature di McGrath potrebbero costare care a Varese, ma Lulli e compagni non capitalizzano a dovere, rimanendo nel “limbo”.

Poi però il forcing teramano (pressing a tutto campo) permette di tornare a sperare. Sono due triple di Hoover a confezionare magicamente il -1 (79-78 a -25”), ma la successiva dimenticanza sulla rimessa costa carissima: Thomas scappa da solo e schiaccia. Dall’altra parte Diener sbaglia ancora e Childress chiude definitivamente dalla lunetta.