Aereo si schianta, muore il pilota

Era esperto di volo, fa una virata per salutare gli amici e precipita

CIVITELLA. Cielo terso e vento moderato, condizioni ottimali per volare, che hanno indotto Giacinto Urbanelli a fare un’escursione a bordo di un ultraleggero. Ma all’improvviso il provetto pilota ha perso il controllo del biposto ed è precipitato, schiantandosi su un campo nelle vicinanze di Favale di Civitella.

IL RACCONTO. L’aereo, un Aveko VL3, si è alzato ieri intorno alle 11 dall’aviosuperficie di Corropoli, dove era ricoverato. Ai comandi c’era Giacinto Urbanelli, 54 anni, nato a Camerano ma da tempo residente a San Benedetto. Il pilota è decollato e si è diretto verso Favale, dove ad attenderlo c’era Romano Di Francesco, proprietario del piccolo velivolo e anche di una pista per piccoli aerei, in fase di ultimazione proprio a Favale. «Il pilota», racconta Remo Dezi, gestore dell’aviosuperficie di Corropoli, «è andato a Favale ha preso a bordo Di Francesco e poi sono venuti qui a Corropoli.

Abbiamo chiacchierato un po’ e poi sono ripartiti. Mi hanno telefonato poco dopo avvertendomi dell’incidente. Mi sono precipitato sul posto ma per il pilota non c’era più niente da fare. Giacinto era un nostro istruttore da tanti anni, più di 10. E Romano Di Francesco è stato un suo allievo, con lui ha infatti preso il brevetto».

Giacinto Urbanelli, accanto alla sua attività di elettricista al Comune di Martinsicuro e di vicepresidente del comitato di quartiere Mare a San Benedetto, era infatti un istruttore di volo ed esaminatore della categoria Vds (volo da diposto sportivo).

I SOCCORSI. La lunga esperienza di volo rende meno probabile l’ipotesi dell’errore umano. Il velivolo è stato posto sotto sequestro e ricoverato in un deposito, in attesa che arrivi un perito da Roma per accertare se ci sono cause tecniche alla base della tragedia. L’Avekp VL3 è un ultraleggero ad ala bassa prodotto nella Repubblica Ceca con un motore da 100 cavalli, corredato da tutte le strumentazioni e con paracadute a bordo.

Sul posto dell’incidente sono subito intervenuti i carabinieri, i vigili urbani di Civitella, quelli del fuoco della sede di Nereto e un’ambulanza del 118. L’area è stata transennata fino al pomeriggio, ma non è stata posta sotto sequestro.

IL TESTIMONE. Il campo dove è precipitato l’ultraleggero è circondato da case sparse. Ma poco dopo mezzoggiorno, quando è accenuto l’incidente, solo una persona si è accorta di quanto stava accadendo. Il passeggero del biposto, appena sceso, era con alcuni amici ma era sul bordo della pista in un punto in cui c’è scarda visuale. Invece Mimì Di Feliciantonio era fuori della sua abitazione e ha visto tutto. «Ero appena ritornato da un’escursione per raccogliere asparagi», racconta, «ed ero fuori casa. Ho visto il piccolo aereo fare una virata, ondeggiare e poi cadere a picco. Ho chiamato subito il 118 e sono corso sul posto, ma non c’era più niente da fare.

Mi sembra che il rumore del motore fosse normale, ma non posso dirlo con certezza». Il testime è stato ascoltato dai carabinieri, così come il compagno di viaggio e gli amici avevano salutato il pilota - che lascia la moglie e un figlio - pochi minuti prima che precipitasse. La tragedia, accaduta a pochi metri dalla provinciale 8 del Salinello, è avvenuta a dieci giorni da un incidente a un Cessna, precipitato vicino Ancona. In quel caso ci sono state tre vittime, tutte austriache.

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