Alba, colpo mortale al turismo: mare vietato per tutta l'estate

5 Giugno 2014

È la conseguenza delle analisi risultate negative a 200 metri dal Vibrata: ora per legge non si può togliere il divieto

ALBA ADRIATICA. Trecento metri di mare albense rimarranno chiusi per tutta l’estate. Questa volta i problemi di inquinamento del torrente Vibrata compromettono la stagione balneare di almeno cinque concessioni di Alba Adriatica, colpendo duramente l’immagine turistica di una città ancora frastornata dalla perdita della Bandiera blu.

LE ANALISI. È drammatico, infatti, il risultato delle attese analisi dell’Arta sull’acqua di mare della costa nord della località albense, quella già colpita da un divieto di balneazione preventivo e temporaneo di trecento metri che ora resterà valido per tutta la stagione. Per sedici giorni, i batteri fecali Escherichia coli non hanno praticamente mai abbandonato il punto di prelievo dell’acqua posto 200 metri a sud della foce del torrente. Secondo le analisi dell’agenzia regionale per la tutela dell’ambiente, infatti, in quel punto della costa il 12 maggio le unità di Escherichia coli ogni 100 ml di acqua di mare erano 782, su un massimo per la balneazione di 500. Dieci giorni dopo, erano già diventate 1.184, ma anche gli enterococchi erano troppo alti: 300 unità su un limite di 200. Solo sei giorni ed è arrivata la terza mazzata: il 28 maggio gli enterococchi erano tornati nella media, ma gli Escherichia coli erano ancora oltre il limite, a 738. Il tutto, mentre i turisti in città sono evidentemente ancora troppo pochi perché si possa dare la colpa al sovraccarico del depuratore consortile del Ruzzo in cui confluiscono le reti fognarie di Alba e Villa Rosa di Martinsicuro e che ha una capienza massima di circa 100mila utenze collegate. Qualcosa, insomma, sta andando più storto del solito.

ANNI DI PROBLEMI. Quello dei casi di inquinamento è un fardello che la costa nord di Alba Adriatica si porta dietro dall’agosto 2010 e da cui si è “salvata” solo nell’estate 2011. Nel luglio 2013, invece, per la prima volta un divieto di balneazione è stato esteso fino a toccare Villa Fiore. I problemi per la costa nord sono tornati poi nel settembre successivo. Tutto questo ha influito nella relazione annuale della Regione Abruzzo, che prende come riferimento lo storico degli ultimi quattro anni e che per la stagione in corso ha declassato a “scarso” il mare nei pressi della foce, costringendo il sindaco a firmare un nuovo divieto di balneazione temporaneo per 300 metri dal Vibrata verso sud. Per revocarlo erano necessari quattro prelievi dall’esito positivo effettuati a cadenza quindicinale. Altrimenti, come recita l’articolo 2 del decreto del 30 marzo 2010 del ministero della Salute: «l’esito negativo di due campioni comporterà il divieto automatico della balneazione per la restante parte della stagione balneare».

IL SILENZIO. I nuovi risultati dell’Arta erano attesissimi, almeno da una settimana. In questi giorni, però, non si è mai espressa l’amministrazione comunale del sindaco Tonia Piccioni, rimasta volutamente in silenzio. A quanto pare, per non creare allarmismi. Una presa di posizione che non è arrivata nemmeno ieri, quando l’Arta ha reso noti pubblicamente i dati già in possesso del sindaco. Con lo scopo evidentemente di non danneggiare ulteriormente l’immagine della città, nemmeno le opposizioni politiche hanno commentato. Gli operatori turistici e commerciali, invece, attendono i riscontri delle analisi private per decidere una posizione ufficiale e condivisa, cercando di evitare reazioni dettate dall’emotività del momento.

IL TAVOLO TECNICO. Sono stati invitati anche i legali che rappresentano le associazioni di categoria al tavolo tecnico organizzato per domani mattina dai sindaci di Alba Adriatica e Martinsicuro, i comuni delle due sponde del Vibrata. Invitati anche i rappresentanti di Ruzzo, Regione, Provincia e Unione dei Comuni della Val Vibrata. Come affrontare il problema e come risolverlo saranno i temi del l’incontro, che si prospetta già dai toni alti.

Luca Tomassoni

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