Alba, minacce di morte al sindaco Piccioni

15 Giugno 2014

Recapitata venerdì in municipio una lettera anonima spedita da Ancona Il primo cittadino replica: «Queste intimidazioni vili non ci fermeranno»

ALBA ADRIATICA. «Sono stata minacciata di morte». Il sindaco di Alba Adriatica Tonia Piccioni ieri ha dato notizia di aver ricevuto una lettera anonima contenente intimidazioni nei confronti suoi e dell’amministrazione comunale che presiede. Il primo cittadino, però, non ha reso noto il contenuto della missiva, quindi né la motivazione dietro alla minaccia né le parole esatte della minaccia stessa, se non, appunto, che è “di morte”. Il comunicato con cui è stata resa nota la vicenda, firmato anche dai membri della giunta e dalla maggioranza consiliare, però, qualche dettaglio sulla lettera anonima lo fornisce: è scritta a mano ed è stata spedita da un ufficio postale di Ancona. Gli inquirenti ripartiranno da questi elementi, probabilmente, per ricostruire la vicenda.

Durissimo intanto il commento a caldo del sindaco: «Non saranno certe le intimidazioni vergate da persone vili e delinquenti a fermarci e ad intimorirci. Se amministrare con consapevolezza, in maniera lecita e responsabile, ci pone nella condizione di dover subire minaccia di morte, troviamo ulteriore conferma che la strada amministrativa intrapresa è quella giusta. L'intera vicenda comunque è segno del decadimento e del degrado in cui è giunto l'esercizio della nostra democrazia. Ci si nasconde dietro ad un messaggio di morte e non si ha il coraggio di esprimere pubblicamente le proprie diverse ragioni confrontandole con quelle altrui». Quale siano però le ragioni che possano aver spinto qualcuno a minacciare il sindaco di Alba Adriatica non è ancora possibile saperlo. E nessuno, per ora, dall’amministrazione sembra voler dare qualche dettaglio in più sulla vicenda. La Piccioni però ha annunciato di voler andare fino in fondo, sporgendo denuncia verso ignoti. La lettera comunque, arriva proprio nel momento in cui la città si sta rialzando dai problemi, e dal conseguente danno di immagine, della perdita della Bandiera Blu e del divieto di balneazione nel tratto nord della costa, revocato nello stesso pomeriggio, quello di venerdì, in cui in municipio è arrivata la lettera intimidatoria. Diversi sono i casi simili di minacce registrati in città nell’ultimo anno. Dal pacco bomba recapitato ad una farmacia poche settimane fa, agli incendi notturni allo stadio comunale, al tentativo della scorsa estate di dare fuoco agli uffici di vigili urbani fino alle minacce sui muri dirette alle forze dell’ordine. Mai, però, era stato minacciato chi amministra la città.

Luca Tomassoni

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