Anziano assassinato a colpi di sedia. Il figlio confessa l'omicidio

25 Settembre 2010

Il cadavere di Biagio Adriani, invalido di 88 anni, era stato scoperto nella tarda serata di ieri a Giulianova. E' stato trovato per terra con il cranio rotto in una pozza di sangue

GIULIANOVA.  Svolta nelle indagini sul delitto  di Biagio Adriani, un pensionato di 88 anni, vedovo, scoperto nella tarda serata di ieri a Giulianova. L'invalido è stato trovato per terra con il cranio rotto in una pozza di sangue. La scorsa notte i carabinieri hanno arrestato il figlio della vittima, che nel corso del lungo interrogatorio ha confessato il delitto.

LO SCENARIO. Il dramma si è consumato senza testimoni ieri sera, prima delle 21, in una villetta a due piani di via Firenze, una traversa della statale 80 nella frazione giuliese di Villa Pozzoni. Qui Biagio Adriani, che aveva grossi problemi di deambulazione e stava sulla sedia a rotelle, viveva con due dei tre figli (il maggiore, a detta dei vicini, vive da tempo fuori Giulianova). Al piano superiore Gianfranco, 45 anni, con la compagna. Al piano terra l'anziano, una badante russa e Mansueto, 51 anni: il sospettato.

IL SOSPETTATO. I carabinieri, una volta scoperto l'omicidio, hanno trovato Mansueto nel suo letto. Dormiva tranquillo e, quando i militari gli hanno chiesto di seguirli in caserma, non ha opposto resistenza né detto nulla. Alcuni giorni fa l'uomo era stato sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio (non il primo della sua vita) e ricoverato nel reparto di psichiatria dell'ospedale di Giulianova.

Le sue turbe mentali ultimamente erano peggiorate e - secondo le testimonianze raccolte dai carabinieri - l'uomo era diventato molto violento, in particolare nei confronti del padre, al quale chiedeva continuamente soldi. Dall'ospedale era stato dimesso due giorni fa, ma a quanto pare la situazione non era migliorata. Tanto che, raccontano i vicini, proprio ieri - nel primo pomeriggio - Mansueto era stato visitato a domicilio da uno psichiatra, che però avrebbe detto che l'uomo poteva restare a casa, continuando a seguire un trattamento famacologico.

LA BADANTE. Niente affatto rassicurata da tale diagnosi, la badante russa di Biagio Adriani nel pomeriggio aveva lasciato la casa. La donna, riferiscono sempre i vicini, negli ultimi mesi era visibilmente spaventata dalle esplosioni di violenza di Mansueto. Sempre più frequenti, sempre più incontrollabili. Così aveva lasciato solo l'anziano in attesa che rientrasse Gianfranco, l'altro figlio. Che, evidentemente, era l'unico che riusciva a tenere a bada il fratello maggiore.

LA SCOPERTA. Intorno alle 21 i vicini della famiglia Adriani hanno visto uscire Gianfranco dalla villetta. Aveva la camicia insanguinata e chiedeva aiuto per il padre. Mentre altri abitanti di via Firenze chiamavano il 118, uno dei vicini è entrato a vedere cos'era successo. Ha visto una scena tremenda: Biagio per terra accanto alla sedia a rotelle con la testa spaccata, in un lago di sangue. L'uomo aveva anche perso la dentiera.

LA SEDIA. La squadra del 118 giunta sul posto non ha potuto far nulla per salvare l'anziano. Il medico, viste le profonde ferite alla testa che il morto presentava, ha chiamato i carabinieri. Alla pattuglia del radiomobile di Giulianova è bastata un'occhiata per capire. Peraltro, buttata da un lato in cucina, c'era una sedia di legno spaccata e che presentava tracce di sangue. Era quella, non c'erano dubbi, l'arma del delitto. Così la pattuglia ha allertato il comandante della compagnia giuliese, il capitano Luigi Dellegrazie, ed è scattata l'indagine.

LE PRIME INDAGINI. In attesa dell'arrivo del medico legale Giuseppe Sciarra, che ha effettuato un primo esame sul cadavere prima che questo venisse rimosso e portato all'obitorio, i carabinieri - coordinati da Dellegrazie e dal luogotenente Antonio Longo - hanno cominciato ad effettuare i riscontri di rito sulla scena del delitto e ad ascoltare i testimoni. Entrambi i figli e la badante dell'anziano, cioè tutti coloro che vivevano con lui, sono stati portati al comando carabinieri di Giulianova per essere interrogati. Sentiti anche dei vicini di casa. Mansueto è stato trattenuto e tenuto isolato. (Ha collaborato Sandro Petrongolo)

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