Apre la mensa, pienone di studenti

Tutti soddisfatti dello spostamento del ristorante, il rettore da ieri sera istituisce una navetta Colleparco-piazza Garibaldi

TERAMO. All'ingresso la lavagna presenta il menu del giorno: pasta al pomodoro o pennette alla Gran Sasso, pollo arrosto o cotoletta alla milanese, contorni e frutta. Inizia così il nuovo corso della mensa universitaria. Nello stanzone con vista sulle vette dell'Appenino teramano, al piano terra dell'edificio di Coste Sant'Agostino che ospita Scienze politiche e Scienze della comunicazione, alle 12.30 entrano i primi studenti affamati.

Dopo anni di migrazioni dal polo dove si tengono le lezioni alla sede distaccata, distante un paio di chilometri e tutt'ora incompleta, agli universitari basta scendere tre rampe di scale per sedersi a tavola. Al di la della porta d'ingresso si materializza uno degli obiettivi fissati dal rettore Luciano D'Amico: avvicinare la mensa ai suoi fruitori. L'ambiente freddo dell'aula è mitigato dal maxi schermo che manda immagini e suoni di un canale televisivo all music. Alla parete di sinistra le foto in bianco e nero dei dodici premi Nobel italiani invitano a puntare all'eccellenza anche durante la pausa pranzo. In fondo allo stanzone si stende il bancone di acciaio e vetro davanti al quale gli studenti fanno la fila per la scelta dei piatti. In mezzo, un'ottantina di posti a sedere già tutti occupati. Il salto di qualità è evidente e apprezzato dai primi avventori. «E' una comodità terminare la lezione e scendere subito a mangiare», afferma Elena Coppari, che fa parte del consiglio degli studenti, «ma è anche una questione di atmosfera, un elemento di aggregazione e di condivisione della giornata all'università dove non si viene solo per studiare». L'apertura fino a mezzanotte, annunciata dal rettore, aggiunge un'ulteriore suggestione alla scelta di portare la mensa al centro del campus. «La valutazione è positiva soprattutto per la vicinanza», spiega Marta Troiano, «prima, con un'ora di pausa tra una lezione e l'altra, non c'era il tempo andare in mensa con l'autobus, per questo era poco frequentata». Il numero di pasti serviti dai quattro addetti della Pap è raddoppiato di colpo: da 70 (quando andava bene) nella vecchia struttura isolata, a 150 solo nel primo giorno nella nuova sede. Per ora le pietanze arrivano già pronte ma tra un mese sarà attivata anche la cucina e i piatti verranno confezionati sul posto. Qualità e varietà del cibo raccolgono comunque giudizi soddisfacenti. Tra i primi "clienti" della mensa c'è anche la figlia univesitaria del titolare della Pap Bruno Randi: qualcuno scherza sostenendo che sia una garanzia. «C'è molta più scelta rispetto a prima», fa notare Letizia Lorusso «ed è molto più comodo anche perché qui arrivano due linee bus, mentre dall'altra parte ce n'è solo una: speriamo che vengano più studenti, soprattutto a cena». E sui trasporti il rettore ha subito incrementato le corse dei bus cittadini: ha attivato da ieri sera un servizio navetta per gli studenti che vanno a mensa con due corse, la prima alle 20.30 e la seconda alle 21.20 fra Colleparco e piazza Garibaldi. Oggi si sapranno gli orari definitivi.

Anche l'allestimento della sala suscita commenti favorevoli. «E' molto diverso dall'altra mensa», sottolinea Cosimo Malcangio, «il maxi schermo con la musica è un passo in avanti verso le abitudini degli studenti: spero che continui così e che non vada in abbandono». Gli universitari auspicano che si organizzino sempre più attività nell'ateneo e c'è chi pensa già al potenziamento del servizio appena avviato. «Il menu è buono e la struttura accogliente», conclude Vincenza Di Giulio, «ma dovrebbero aumentare i posti anche perchè ci sarà più affluenza». In totale i posti previsti saranno 150.

Gennaro Della Monica

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