Asl, il medico abusivo era stato anche bocciato

La dottoressa-fantasma esclusa dalla graduatoria dei vincitori del concorso e l’ospedale non richiama i pazienti di neurologia per risottoporli agli esami

TERAMO. La telefonata più importante, a casa dei 63 pazienti che si sono sottoposti a elettromiografia da settembre a novembre il lunedì pomeriggio, nell’ambulatorio di neurologia, non arriva. Sono i pazienti che, loro malgrado, sono stati coinvolti nell’inchiesta sul medico fantasma che eseguiva queli esami nel reparto del Mazzini. I carabinieri, nel blitz del 19 novembre, hanno trovato nell’ambulatorio a fare l’esame una dottoressa al posto del nuovo primario (ha vinto il concorso a giugno) Antonino Uncini che invece non è stato trovato in reparto. Sono state sequestrate 63 cartelle cliniche di esami eseguiti da settembre. La procura sta sentendo i 63 pazienti per capire quale medico abbia fatto loro l’elettromiografia. I referti risultano firmati da Uncini ma, secondo la procura, potrebbero essere stati redatti dalla dottoressa che non ha alcun titolo per eseguire l’esame. Collaboratrice del primario all’università di Chieti, dove Uncini è docente ordinario di neurologia (ora in aspettativa), la dottoressa non ha un contratto con la Asl di Teramo e non ha nemmeno l’autorizzazione dell’azienda a frequentare il reparto, nè tantomeno l’assicurazione per esercitare l’attività.

Ora emerge un altro particolare, non di poco conto. La dottoressa in questione ha partecipato a un concorso per un posto da neurologo proprio nello stesso reparto del Mazzini. Ma è stata giudicata non idonea, visto che la commissione esaminatrice, a maggio, ha iscritto nella graduatoria dei vincitori solo tre medici, e il suo nome non c’è. Un dettaglio importante, che avrebbe dovuto indurre la Asl a convocare immediatamente i pazienti che hanno ricevuto diagnosi incerte per sottoporli di nuovo all’esame, ovviamente gratuitamente. Questo, d’altronde è stato chiesto anche dal tribunale per i diritti del malato. Ma finora nessuno della Asl - la stessa che ha ritenuto di non inserire la dottoressa nella graduatoria di un proprio concorso- ha chiamato i pazienti per farli sottoporre di nuovo all’esame basilare per diagnosticare lesioni al sistema nervoso periferico.

Secondo le indagini svolte dalla procura - titolare dell’inchiesta è il pm Davide Rosat i - da settembre la dottoressa-fantasma era presente quasi sempre proprio per eseguire le elettromiografie. La procura ipotizza i reati di truffa e abuso d’ufficio per coloro che risulteranno coinvolti. Intanto la Asl ha avviato un procedimento disciplinare nei confronti del primario. E il difensore civico, Nicola Sisti, ha annunciato che alla prima riunione della commissione mista conciliativa, che sarà a breve, si discuterà di quanto accaduto.

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