Atri, palazzo ducale è invaso dai piccioni

1 Maggio 2014

I volatili nidificano nell’atrio della sede municipale e coprono di escrementi pareti e pavimento

ATRI. I piccioni assediano l'atrio del palazzo ducale di Atri e indisturbati fanno addirittura i nidi sopra i portoni d' ingresso . Entrando nello storica sede istituzionale del Comune in piazza Duchi Acquaviva, che ospita le scuderie e il museo degli strumenti musicali ,si è accerchiati da decine di volatili . Svolazzano da una parte all'altra del chiostro sporcando dappertutto.

Sostano indisturbati sul capo della statua del beato Rodolfo Acquaviva d’Aragona e sui fari dell'illuminazione laterali. Sulle pareti e sul pavimento si possono notare numerose chiazze di escrementi. Per scoraggiarli, sui punti luce sono stati sistemati non classici aghi di alluminio (che normalmente vengono installati sui cornicioni), ma pezzi di ferro a corona che non infastidiscono minimamente i piccioni, i quali ci zampettano sopra senza alcun problema.

Sulla bacheca degli avvisi pubblici c'è in evidenza una bella colata di escrementi secchi che scendono sul vetro. Sui muri dell'atrio qualcuno cerca di nascondere lo sporco, buttandoci dell'acqua. Ai turisti che si recano a visitare lo storico palazzo il quadro che si presenta davanti agli occhi o davanti all'obiettivo della macchina fotografica di certo non è edificante, soprattutto se è accompagnato dal cattivo odore. Sulla sinistra dell’atrio c’è un vecchio pozzo diventato cestino per carte e mozziconi di sigarette, i marmi che lo circondano sono rotti in più punti ed un buco viene nascosto da un pezzo di pietra.

Alcuni cittadini protestamo e fanno notare che la situazione potrebbe addirittura peggiorare. «Tra non molto», osserva un residente, «le uova nei nidi dei piccioni si schiuderanno e il numero di volatili aumenterà esponenzialmente; bisogna fare qualcosa e subito. Le città d'arte vanno preservate, in altri posti dove c'è lo stesso problema dell’invadente presenza dei piccioni normalmente si chiamano ditte specializzate o si adottano rimedi efficaci, che non sono di certo fili di ferro improvvisati». (d.f.)

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