Detenuta morta in carcere, continua l’inchiesta: indagato il medico che l’ha visitata prima del malore

Un indagato per omicidio colposo per la vicenda della detenuta di 44 anni morta il primo maggio nel carcere teramano di Castrogno. L’autopsia ha stabilito come causa del decesso un problema cardiaco, probabilmente un infarto
TERAMO. La nuova tragedia nel carcere di Castrogno con la morte di una detenuta porta con sè un’altra inchiesta della Procura per omicidio colposo con un medico indagato. Si tratta di quello che al momento dei fatti era in servizio alla guardia medica del penitenziario teramano e che ha visitato la 44enne detenuta Rita De Rosa poche ore prima della sua morte avvenuta il 1° maggio. Visita avvenuta dopo che la donna aveva accusato un dolore al petto e durante la quale le è stato somministrato un farmaco: in questa fase l’iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto in vista di un accertamento irripetibile come l’autopsia disposta dal pm Monia Di Marco ed eseguita ieri pomeriggio dal medico legale Cristian D’Ovidio.
Secondo un primo responso dell’esame la morte sarebbe stata causata da un problema cardiaco, probabilmente un infarto. Ulteriori accertamenti, inoltre, sono stati disposti sulla documentazione cartacea sequestrata, a cominciare dalla cartella clinica. E non solo. Nella giornata dell’11 aprile, infatti, la donna aveva accusato dei malori e per questo era stata portata all’ospedale Mazzini da dove, svolti gli accertamenti disposti, era stata dimessa con la diagnosi di una bronchite. La donna di Napoli doveva scontare un cumulo di pena per rapina aggravata. La tragedia ha riacceso le polemiche sul carcere di Castrogno, in particolare sulle condizioni di sovraffollamento della struttura teramana. Così Adele Di Rocco del coordinamento Codice Rosso: «È l’ennesima tragedia in questo carcere. Ci chiediamo: ci sono le figure necessarie e preparate per gestire tanti detenuti con problemi psichici e fisici che a Castrogno sono il 60% del totale?».
Nel mese di marzo nel carcere teramano ci sono stati due detenuti deceduti a causa di malori: il 46enne Domenico Di Rocco e il 42enne Michele Venda, arrivato dal penitenziario romano di Rebibbia e deceduto per un malore che lo ha colpito mentre stava cenando in cella. Castrogno detiene il record di penitenziario più sovraffollato d’Abruzzo con i suoi 400 reclusi, di cui molti malati psichiatrici, a fronte di una capienza pari alla metà con 144 agenti di polizia penitenziari in servizio a fronte dei 218 previsti. Emergenze comuni a molti penitenziari in questo Paese in cui i continui decreti-carcere non sembrano in grado di dare soluzioni a una situazione come quella del sovraffollamento che fa mobilitare anche il Consiglio d’Europa che di recente ha nuovamente espresso grande preoccupazione chiedendo al Governo l’adozione di misure urgenti.
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