23 agosto

Oggi, ma nel 1964, a Zeltweg, in Austria, su Ferrari 156, Lorenzo Bandini, del team del "Drake", in 2 ore 6 minuti 18 secondi, alla media di 159,6 chilometri all’ora, percorrendo 336 chilometri totali corrispondenti a 105 giri da 3.200 metri ciascuno, si aggiudicava il suo primo ed unico Gran premio di Formula 1 in carriera. Primeggiava davanti allo statunitense Richie Ginther su Brm che aveva 6 secondi di ritardo. Bandini, nato a Barca, che poi diverrà Al-Marj, nella Cirenaica libica italiana, nel 1935, morirà il 10 maggio 1967, a 32 anni, tre giorni dopo l’incidente all’82° passaggio del tracciato cittadino durante il gran premio monegasco del 7 maggio, sempre al volante della Rossa di Maranello. Spirerà nell’ospedale Principessa Grace di Monaco per le ustioni riportate dopo tre giorni di agonia. Bandini si immetterà nel settore del lungomare a velocità nettamente superiore rispetto a quella adottata abitualmente in quel tratto. Alla chicane del porto sbaglierà la traiettoria e il mozzo posteriore della sua monoposto centrerà una bitta d'ormeggio delle navi che si presenterà non protetta e nascosta da uno striscione pubblicitario della Shell. La vettura diverrà ingestibile e in uscita dalla chicane si staccherà da terra. L’auto atterrerà capovolta ed esploderà, incendiando anche le balle di fieno poste a bordo pista come protezione. I soccorsi saranno lenti perché vedendo gli striscioni strappati, gli addetti crederanno nel lancio in acqua del driver. Nel 1961, in coppia con Giorgio Scarlatti, su Ferrari 250 Testa rossa, si era aggiudicato la 4 ore di Pescara, nell’ambito della Coppa Acerbo del 15 agosto. Dal 1992 il Trofeo Lorenzo Bandini dell’amministrazione municipale di Brisighella, promosso per onorarne la memoria, sarà il riconoscimento al più promettente pilota della massima divisione automobilistica a motore. Nell’edizione 2000 il premio andrà al pescarese Jarno Trulli della scuderia Jordan.