Atri, stop ai ricoveri nel reparto di Psichiatria

2 Settembre 2011

Reparto declassato a semplice servizio, il personale insorge

ATRI. Sospensione immediata dell'attività di ricovero. Una disposizione arrivata dalla Asl di Teramo, tanto improvvisa quanto temuta da operatori sanitari, pazienti e relative famiglie, ha sconvolto ieri mattina l'attività nel reparto di psichiatria dell'ospedale di Atri.

L'azienda sanitaria, come da suo atto aziendale, ha disposto il declassamento da unità complessa a semplice della storica divisione psichiatrica del "San Liberatore", privandola del servizio psichiatrico di diagnosi e cura e dei suoi 10 posti-letto. Per cui, i pazienti ricoverati in psichiatria saranno dimessi e non si provvederà più ad altri ricoveri.

La notizia - che era nell'aria da giorni - ha gettato nella disperazione i pazienti ricoverati e i loro familiari, oltre che il persanale del reparto.

Il responsabile medico della divisione, Genovino Ferri, ha dato le dimissioni da dirigente facente funzione, come atto di protesta nei confronti della disposizione della Asl.

"L'azienda sanitaria declassa il nostro reparto mentre potenzia la psichiatria dell'ospedale di Giulianova, dove s'è insediato un nuovo primario", fanno notare gli operatori sanitari della psichiatria di Atri, "Tutto questo viene fatto non sulla base delle effettive prestazioni, in termini di qualità e quantità, garantite dai reparti e non per soddisfare le reali esigenze del territorio, ma solo per portare avanti un disegno che mira al progressivo depauperamento dell'ospedale di Atri. Noi però", sottolineano gli operatori, "non rimarremo a guardare inermi. Lotteremo contro quest'ingiustizia".

"Nei giorni scorsi", si legge in una nota dei gruppi consiliari di Pd, Udc e Rosa Bianca, "abbiamo chiesto la convocazione urgente di un consiglio comunale, alla presenza del direttore generale della Asl, ma il sindaco Astolfi e la sua maggioranza hanno ritenuto di aspettare la decisione del Tar sull'Utic del prossimo 7 settembre. Nel frattempo, il "San Liberatore" perde pezzi importanti e ciò avviene nell'assoluto silenzio dell'esecutivo cittadino, che evidentemente condivide tali scelte, considerando che il suo giudizio complessivo sull'atto aziendale è sempre stato positivo".

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