Atri, tagli a sale operatorie e pediatria

Allarme della Cgil: nel 2013 persi tre anestesisti, nel 2014 se ne andranno altri due. E non va meglio per gli infermieri

ATRI. Il personale scarseggia in tutta la Asl e l’ospedale di Atri non fa eccezione. Ma la carenza diventa drammatica in rianimazione e nelle sale operatorie del San Liberatore. A descrivere la situazione è Delo Tosi della Fp Cgil che parla di una «grave e cronica carenza di personale sanitario, in particolare mancano infermieri in sala operatoria, in pronto soccorso e in pediatria, mentre vi è una vera e propria emergenza in rianimazione e nelle sale operatorie per l'esiguo numero di anestesisti rimasti in servizio». Il sindacalista racconta che la responsabile di anestesia e rianimazione di Atri, Loredana Di Marcello, ha segnalato la carenza di anestesisti ai vertici aziendali e al direttore del dipartimento di emergenza-urgenza Pierluigi Orsini, l’ultima volta il 17 gennaio. E ha ricevuto la promessa che sarebbero arrivati medici e infermieri.

«Richieste disattese», incalza Tosi, «eppure la Di Marcello oltre a descrivere dettagliatamente l'intensa attività svolta dagli operatori i ha evidenziato un aumento dello stress negli anestesisti per l'eccessiva mole di lavoro svolto e quindi ha denunciato un aumento del rischio clinico. Nel 2013 sono andati in pensione due anestesisti mentre un'altra in part-time è stata trasferita a Teramo, le tre unità mancanti sono state sostituite con l'arrivo di una sola anestesista a tempo determinato e la situazione peggiorerà ancora di più. Infatti nel 2014 andranno in pensione altri due medici. Se neanche questi venissero sostituiti la conseguenza immediata sarà la soppressione di diverse sedute chirurgiche con gravi ripercussioni sull'allungamento delle liste di attesa. Carenza anche per il personale infermieristico della sala operatoria: nel 2013 non è stato sostituito il pensionamento e il trasferimento di tre unità e nel 2014 un'altra unità andrà in pensione». Nel 2013 al San Liberatore sono stati effettuati 3779 interventi chirurgici con un aumento di circa il 10% rispetto a quelli svolti nel 2012.

«Come si può pensare che 8 anestesisti siano sufficienti per coprire i turni della rianimazione, delle sale operatorie e le reperibilità per le urgenze e per effettuare i parti indolore?Questa notevole mole di lavoro è stata eseguita grazie ai sacrifici di tutto il personale e alla possibilità data agli anestesisti di lavorare spesso avvalendosi dell'istituto delle sedute aggiuntive che in pratica sono straordinari remunerati meglio. Ma le sedute aggiuntive dovrebbero essere utilizzate per l'abbattimento delle liste d'attesa e non per far fronte alla carenza di personale», conclude il sindacalista che chiede un incontro alla direzione generale. E questo anche sulla «situazione altrettanto drammatica di pediatria dove tra pensionamenti e personale assente per lunghe malattie , è praticamente impossibile coprire i turni degli infermieri». Anche per questo reparto la Cgil chiede urgenti rinforzi per «consentire la continuità dell'assistenza, scongiurando disagi e potenziale rischio clinico per l'utenza e il personale».

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