Bellante, ucciso dal fratello a caccia, la famiglia: fate altre indagini

Archiviata l’inchiesta su Alessandro Ciabattoni, la vedova di Giuseppe non si rassegna e chiede di riaprire il caso

BELLANTE. La famiglia di Giuseppe Ciabattoni chiede la riapertura delle indagini sulla morte del 49enne padre di Bellante, ucciso per errore durante una battuta di caccia al cinghiale nelle campagne di Montorio dal fratello Alessandro nello scorso dicembre. Dopo l’archiviazione dell’inchiesta in mano al pm Greta Aloisi che ha affrancato Alessandro da ogni responsabilità, facendo cadere l’accusa di omicidio colposo, la vedova del 49enne chiederà attraverso il suo avvocato, Giovanni Melchiorre, nuove indagini.

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Giuseppe Ciabattoni morì mentre era a caccia con il fratello ed altri sulle colline tra Leognano e Bascianella. Il colpo calibro 12 esploso per errore dal fratello, mentre imbruniva, gli trapassò cuore e polmone. Questo accertò l'autopsia eseguita dall'anatomopatologo Giuseppe Sciarra. La famiglia di Giuseppe Ciabattoni non riesce ad accettare un’archiviazione fondata su un rilievo balistico che non sgombrerebbe i dubbi sulla traiettoria del proiettile e la posizione geografica di chi esplose il colpo mortale. «L’archiviazione», spiega Melchiorre, «è stata fatta solo sull’accertamento tecnico in cui il consulente nominato dal pm si fece indicare da chi all’epoca era indagato, cioè il fratello Alessandro, la posizione da cui era partito il colpo. E’ proprio quest’aspetto che dovrebbe indurre la procura ad ulteriori approfondimenti, magari attraverso la testimonianza di chi era presente alla tragedia, cioè gli altri cacciatori. Lo stesso Alessandro, all’epoca, fornì due versioni differenti fra loro. Una prima volta disse che dopo il colpo udì un lamento di fronte a sé. Una seconda, che il lamento proveniva dalla sua destra».

Anche la distanza della pianta che avrebbe deviato il proiettile conficcatosi nel corpo della vittima deve tornare ad essere oggetto di valutazione, secondo l’avvocato Melchiorre. Le valutazioni però non potranno beneficiare di altri accertamenti irripetibili come quello balistico sul luogo della tragedia essendosi modificato, nel frattempo, lo stato dei luoghi, né è possibile più invocare l’incidente probatorio.

Alex De Palo

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