Bottiglie molotov in piazza a Teramo, gli indagati salgono a 8

28 Settembre 2025

Hanno tra i 14 e i 16 anni, erano con il coetaneo che ha lanciato l’ordigno contro il 15enne di passaggio. Il caso rimbalzato sulla cronaca nazionale

TERAMO. Il caso rimbalzato sulla cronaca nazionale a raccontare un’altra storia di violenza tra giovanissimi pronti a maneggiare molotov, si srotola in un fascicolo della Procura per i minorenni che ora conta otto indagati. A sette mesi dai violenti scontri in una piazza San Francesco diventata scenario di guerra, nell’inchiesta ormai vicina alla chiusura ci sono altri 6 giovanissimi (tutti teramani di età compresa tra 15 e 16 anni) iscritti dopo i due 14enni della Val Vibrata sin da subito finiti sotto accusa.

Si tratta di giovani che quella sera hanno partecipato agli scontri così come sarebbe emerso dalla visione di alcune immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona, e che nei giorni scorsi sono stati sentiti non più come persone informate sui fatti ma come indagati. Nell’immediatezza dei fatti furono identificati e denunciati due 14enni, tra cui quello che quella sera aveva lanciato una delle bottiglie molotov colpendo un 15enne che in quel momento si trovava lì per caso.

Il 14enne studente liceale della Val Vibrata, che fece ritrovare subito gli ordigni preparati in casa e nascosti in piazza, ha raccontato il prima e il dopo di quella serata in un interrogatorio. Il ragazzo in quell’occasione ha ripercorso i momenti precedenti agli scontri, l’appuntamento con i coetanei fissato sui social per vendicarsi di una partita di pallone ma anche di alcuni apprezzamenti a una ragazzina. L’ordigno quella sera del 1° febbraio colpì un 15enne teramano che si trovava lì per caso, bruciandogli il giacchino che il ragazzino identificato come parte offesa riuscì a sfilarsi. Per lui ferite varie fortunatamente non gravi.

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