Bruni Vomano, miracolo abruzzese

Il presidente D'Ambrosio: «Il nostro segreto? Solo passione e impegno»
Un miracolo sportivo che nasce a Morro d'Oro, valle del Vomano, a pochi chilometri dall'Adriatico. In un paese di 3600 abitanti, dove non c'è neanche una pista per allenarsi, ha sede la società di atletica campione d'Italia.
Grazie ai suoi fortissimi ragazzi - un nome su tutti: Giuseppe Gibilisco, ex campione del mondo di salto con l'asta - la società Bruni Pubblicità Atletica Vomano ha messo in riga tutte le altre più famose e blasonate società sportive italiane, vincendo lo scudetto dell'atletica nei campionati nazionali per società che si sono conclusi domenica scorsa a Borgo Valsugana.
E' la prima volta che una società abruzzese arriva così in alto; un miracolo per l'appunto, che ricorda, volendo fare un parallelo con il calcio, quello del Castel di Sangro in serie B, o dello stesso Morro d'Oro, che nella stagione 2004-2005 riuscì a salire tra i professionisti in C2.
Ciò che unisce queste diverse esperienze sportive è certamente l'epica della piccola realtà che supera le grandi, ma il paragone finisce qui perché nel caso dell'Atletica Vomano parliamo del vertice nazionale.
Un successo che nasce «dalla passione degli uomini», spiega il presidente Ferruccio D'Ambrosio, 70 anni, impiegato statale in pensione. Anzi, di due uomini in particolare, che in questa avventura ci hanno messo l'anima: «Siamo in due ad avere tanta passione», continua D'Ambrosio, «io e il direttore tecnico Gabriele Di Giuseppe, una persona straordinaria». E a loro bisgna aggiungere anche il vice presidente Giuseppe Bruni: ex mezzofondista dell'Atletica Vomano, smessa l'attività agonistica è diventato dirigente della società; poi si è messo a lavorare nell'azienda di pubblicità del padre ed è diventato anche sponsor del sodalizio.
L'Atletica Vomano ha un bilancio di circa centomila euro all'anno, coperti in parte dallo sponsor e in parte dai contratti di pubblicità che la stessa società sportiva riesce a stipulare con aziende locali. Ma è sempre più difficile, i soldi sono sempre pochi, anche perchè al momento mancano contributi pubblici. «L'anno scorso siamo diventati una onlus», racconta D'Ambrosio, «potevamo accedere ai fondi del 4 per mille, ma non è arrivata una lira».
«Noi abbiamo cominciato con il settore giovanile», continua, «poi abbiamo fatto il salto di qualità quando la Regione ci diede un contributo di quarantamila euro: con quei soldi riuscimmo a prendere degli under 23, tra i migliori in Italia; da allora però non abbiamo più ricevuto niente, la Regione, per i noti problemi della sanità, ha chiuso i rubinetti».
Soldi a parte, di atleti ne sono arrivati tanti. La Bruni Vomano li ha "curati", li ha lanciati nel panorama agonistico nazionale e per alcuni di loro si sono aperte le porte delle società sportive militari, il sogno della maggior parte dei giovani atleti che possono così dedicarsi interamente all'attività agonistica con un reddito garantito.
Alcuni di questi ragazzi sono abruzzesi, ma la maggior parte è stata reclutata altrove. «Per stare ai vertici dell'atletica», spiega D'Ambrosio, «non possiamo basarci solo sugli abruzzesi, perchè quelli di valore sono pochissimi. Se vuoi quelli bravi devi andarteli a cercare dovunque».
Fino al fuoriclasse Gibilisco. «Be', lui è stato un di più voluto dallo sponsor. Ci piaceva avere un nome altisonante e quando abbiamo saputo che era libero gli facemmo una proposta che accettò subito. Con lui si è costruito un bel rapporto che penso possa durare a lungo».
E nel futuro dell'Atletica Vomano ci sarà ancora D'Ambrosio? «Ho 70 anni, sto dicendo da tempo in società che è ora che mi faccia da parte, me non ci sentono. Comunque, finché me la sento vado avanti. Il segreto del successo? Nessuno, solo passione e impegno costante: senza, non si va da nessuna parte».
Grazie ai suoi fortissimi ragazzi - un nome su tutti: Giuseppe Gibilisco, ex campione del mondo di salto con l'asta - la società Bruni Pubblicità Atletica Vomano ha messo in riga tutte le altre più famose e blasonate società sportive italiane, vincendo lo scudetto dell'atletica nei campionati nazionali per società che si sono conclusi domenica scorsa a Borgo Valsugana.
E' la prima volta che una società abruzzese arriva così in alto; un miracolo per l'appunto, che ricorda, volendo fare un parallelo con il calcio, quello del Castel di Sangro in serie B, o dello stesso Morro d'Oro, che nella stagione 2004-2005 riuscì a salire tra i professionisti in C2.
Ciò che unisce queste diverse esperienze sportive è certamente l'epica della piccola realtà che supera le grandi, ma il paragone finisce qui perché nel caso dell'Atletica Vomano parliamo del vertice nazionale.
Un successo che nasce «dalla passione degli uomini», spiega il presidente Ferruccio D'Ambrosio, 70 anni, impiegato statale in pensione. Anzi, di due uomini in particolare, che in questa avventura ci hanno messo l'anima: «Siamo in due ad avere tanta passione», continua D'Ambrosio, «io e il direttore tecnico Gabriele Di Giuseppe, una persona straordinaria». E a loro bisgna aggiungere anche il vice presidente Giuseppe Bruni: ex mezzofondista dell'Atletica Vomano, smessa l'attività agonistica è diventato dirigente della società; poi si è messo a lavorare nell'azienda di pubblicità del padre ed è diventato anche sponsor del sodalizio.
L'Atletica Vomano ha un bilancio di circa centomila euro all'anno, coperti in parte dallo sponsor e in parte dai contratti di pubblicità che la stessa società sportiva riesce a stipulare con aziende locali. Ma è sempre più difficile, i soldi sono sempre pochi, anche perchè al momento mancano contributi pubblici. «L'anno scorso siamo diventati una onlus», racconta D'Ambrosio, «potevamo accedere ai fondi del 4 per mille, ma non è arrivata una lira».
«Noi abbiamo cominciato con il settore giovanile», continua, «poi abbiamo fatto il salto di qualità quando la Regione ci diede un contributo di quarantamila euro: con quei soldi riuscimmo a prendere degli under 23, tra i migliori in Italia; da allora però non abbiamo più ricevuto niente, la Regione, per i noti problemi della sanità, ha chiuso i rubinetti».
Soldi a parte, di atleti ne sono arrivati tanti. La Bruni Vomano li ha "curati", li ha lanciati nel panorama agonistico nazionale e per alcuni di loro si sono aperte le porte delle società sportive militari, il sogno della maggior parte dei giovani atleti che possono così dedicarsi interamente all'attività agonistica con un reddito garantito.
Alcuni di questi ragazzi sono abruzzesi, ma la maggior parte è stata reclutata altrove. «Per stare ai vertici dell'atletica», spiega D'Ambrosio, «non possiamo basarci solo sugli abruzzesi, perchè quelli di valore sono pochissimi. Se vuoi quelli bravi devi andarteli a cercare dovunque».
Fino al fuoriclasse Gibilisco. «Be', lui è stato un di più voluto dallo sponsor. Ci piaceva avere un nome altisonante e quando abbiamo saputo che era libero gli facemmo una proposta che accettò subito. Con lui si è costruito un bel rapporto che penso possa durare a lungo».
E nel futuro dell'Atletica Vomano ci sarà ancora D'Ambrosio? «Ho 70 anni, sto dicendo da tempo in società che è ora che mi faccia da parte, me non ci sentono. Comunque, finché me la sento vado avanti. Il segreto del successo? Nessuno, solo passione e impegno costante: senza, non si va da nessuna parte».
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