TERAMO

Carcere, trovati micro cellulari nei reparti: l'allarme del sindacato

E' la nuova frontiera dell'illegalità scoperta dai poliziotti penitenziari durante una perquisizione 

TERAMO. Gli agenti della polizia penitenziaria di Teramo durante una perquisizione trovano due detenuti con due micro cellulari. Si tratta di apparecchi di piccolissime dimensioni, grandi quanto un accendino, che possono quindi facilmente passare inosservati ed essere utilizzati per comunicare con l'esterno ed eventualmente per gestire attività illecite.

Non è la prima volta che i micro cellulari sono stati trovati nelle carceri abruzzesi. Il sindacato autonomo di polizia penitenziaria Sappe lancia l'allarme attravero il segretario provinciale di Teramo Giuseppe Pallini, che ufficializza l'esito dell'ultima perquisizione effettuata ieri (domenica 28 novembre) nel carcere di Teramo dal personale di polizia penitenziaria agli ordini del comandante Livio Recchiuti. Durante l'attività di controllo per contrastare l'introduzione illecita di telefonini e sostanze stupefacenti nell'istituto di pena, infatti, sono stati trovati di micro cellulari "abilmente occultati su due detenuti", dice il sindacato. 

"Si ritiene opportuno rammentare - si legge in una nota - gli allarmi lanciati da diversi mesi: che tramite i pacchi postali destinati ai detenuti in periodo di Covid 19 si sta tentando di fare entrare nelle carceri di tutto. La polizia penitenziaria è impegnata nel contrasto di questo nuovo fronte di illegalità, che sta iniziando a creare non poche difficoltà per l'ordine e la sicurezza sia interna e sia esterna. Il Sappe torna a sollecitare interventi urgenti da parte delle istituzioni: non sappiamo più in quale lingua del mondo dire che le carceri devono essere tutte schermate all’uso di telefoni cellulari e qualsiasi altro apparato tecnologico che possa produrre comunicazioni".