Caso Boffo, confermata la condanna per la cancelliera di Teramo

15 Giugno 2016

La Cassazione conferma la condanna a un anno per Paola Salvatorelli accusata di aver attinto dal casellario giudiziario centrale notizie sull'ex direttore di Avvenire

TERAMO. La Cassazione conferma la condanna ad un anno per Paola Salvatorelli, la cancelliera in servizio al tribunale di Teramo, accusata di aver attinto dal casellario giudiziario centrale notizie riservate su Dino Boffo, l’ex direttore di Avvenire che nel 2009 si dimise dopo la campagna stampa del quotidiano Il Giornale. La dipendente del palazzo di giustizia (assistitita dall’avvocato Gianluca Pomante) è accusata di accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico.

L’inchiesta era partita dopo un esposto inviato dall’allora leader dell’Idv Antonio Di Pietro sulla divulgazione delle notizie. Successivamente era scattata un’indagine interna al ministero di Giustizia. L’accesso al sistema informatico del casellario centrale risale al 28 agosto del 2009, lo stesso giorno in cui sul Giornale venne pubblicata la notizia sui presunti guai giudiziari di Boffo (per l’esattezza molestie successivamente risultate una bufala). Quel giorno il quotidiano dedicò l’intera prima pagina ad un articolo intitolato “Il supermoralista condannato per molestie” che accusava Boffo di ipocrisia in relazione alle critiche espresse sulla vita privata di Silvio Berlusconi, perchè lo stesso Boffo sarebbe stato coinvolto in un procedimento penale che l’avrebbe visto indagato per molestie telefoniche commesse tra il 2001 e il 2002.

Le accuse (poi risultate del tutto infondate) poggiavano su un certificato rilasciato dal casellario giudiziario di Terni e su una lettera. Boffo si dimise. La difesa della donna, rappresentata da Pomante, ha puntato sul fatto che non fosse configurato il reato perchè non c’è stata nessuna violazione di norme di sicurezza nè dei limiti imposti dal titolare del sistema, cioè il ministero della Giustizia.(d.p.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA