Chiodi ancora socio dello studio Tancredi

La denuncia dei redditi del governatore smentisce la lettera di difesa del collega d'ufficio

TERAMO. E' ancora amministratore della «Chiodi, Tancredi e partners snc» per il 50 per cento. E' anche socio e legale rappresentante dello studio Chiodi-Tancredi per il 30 per cento. La denuncia dei redditi di Gianni Chiodi smentisce il socio, Carmine Tancredi. Nella lettera che questi ha inviato due giorni fa al Centro si legge: «Conduco in assoluta autonomia lo studio atteso che - da almeno 8 anni - il presidente della Regione si astiene da qualsiasi attività professionale».

Tancredi difende se stesso e Chiodi: da otto anni, dal 2004, stando a quanto afferma, il governatore è fuori dallo studio tirato in ballo dall'inchiesta sui crac Di Pietro, sui fallimenti pilotati e sui soldi riciclati a Cipro. Ma il 10 novembre del 2011, Chiodi deposita in Regione la denuncia dei redditi in cui dichiara che «nessuna variazione è intervenuta in rapporto all'ultima dichiarazione presentata e pubblicata sul Bura relativa all'anno 2009».

Siamo andati a verificarla: nella sezione 3, sotto il titolo «partecipazione in società», si legge chiaramente che Chiodi è ancora socio di Tancredi nello studio dove hanno sede legale le società Kappa Immobiliare e De Immobiliare sequestrate dal gip Marina Tommolini. Il commento di Carlo Costantini leader regionale dell'Idv: «Non si può essere legali rappresentanti di società e/o studi associati senza avere neppure notizia di quello che accade al loro interno da oltre 8 anni. Uno dei due, tra Tancredi e Chiodi, racconta balle». Andiamo avanti.

Sulla Kappa Immobiliare Tancredi ha una procura speciale che, su incarico della Dreamport Enterprises Limited di Cipro, gli dà la possibilità, il 5 giugno 2009, di versare alla Banca di Teramo l'intero capitale sociale di 10mila euro. La Kappa Immobiliare è amministrata da Pietro Spinetti (non indagato), pensionato, titolare solo dell'1% di quote. Il 99% è della società cipriota che nomina Tancredi procuratore. L'operazione principale compiuta dalla Kappa Immobiliare è l'acquisto della concessione demaniale del Lido Atlantic di Roseto. Nostre verifiche ci permettono di andare oltre i verbali dell'inchiesta sul crac Di Pietro condotta dal pm Irene Scordamaglia. L'operazione-Atlantic ha due fasi. Nella prima c'è l'acquisto da parte della Kappa Immobiliare della concessione del lido di Roseto dall'ingegner Alberto Rapagnà. In questa fase (siamo nel 2009) risulta che la società, con sede legale nello studio Chiodi-Tancredi, viene finanziata dalla Mg Costruzione per 350mila euro. La Mg Costruzioni però riceve beni distratti da fallimenti di società dei Di Pietro. La seconda fase dell'operazione Atlantic viene condotta dal socio di minoranza Spinetti che contatta l'imprenditore Giuseppe Prosperi che gli dà in permuta due immobili a Colleatterrato e diventa proprietario della concessione su cui realizza uno dei lidi più belli di Roseto che esce fuori dalla vicenda dei crac pilotati. E' dicembre del 2010: in meno di un anno la partita è chiusa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA