Commercio flop, dai saldi nessun aiuto ai negozi

Topitti (Confesercenti): il calo degli affari tocca il 30%, soffrono tutti i settori Da Rui (Shopping in centro): in autunno vogliamo creare la “carta fedeltà”

TERAMO. Quella del 2012 sarà ricordata come l'estate nera del commercio teramano. Sempre di più le serrande che si abbassano, i saldi fanno registrare un 25-30% in meno di consumi rispetto allo scorso anno e in autunno si affaccia all'orizzonte una nuova moria di imprese e attività commerciali.

L'effetto saldi che una volta teneva su i consumi durante il periodo estivo sembra completamente svanito: per rendersene conto basta uno sguardo alle vetrine del centro dove campeggiano grandi insegne di saldi e sconti ma sono poche presenze all’interno dei negozi, così come gli scontrini.

La crisi investe tutti, non solo abbigliamento e calzature, e non solo in città ma anche sulla costa dove il turismo vive giorni non rosei. «La situazione è drammatica», così definisce il quadro il presidente provinciale di Confesercenti Antonio Topitti «c'è stato un calo dei fatturati delle attività commerciali del 30% a maggio e giugno e luglio non sarà stato da meno. Non è una situazione che vive solo Teramo ma anche la costa che non se la passa bene e ha avuto una forte riduzione dei consumi turistici. Soffrono tutti, anche bar e ristoranti».

A caratterizzare l'estate nera del commercio non è solo il calo dei consumi ma anche l'aumento di costi e tasse che penalizza ulteriormente i negozianti. «L'aumento della benzina ha fatto lievitare i prezzi di tutte le merci», continua il presidente Confesercenti, «in più sono aumentati imposizione fiscale, ad esempio con l'Imu, e i costi delle utenze. Inoltre il costo dei dipendenti e del lavoro non è diminuito affatto con la riforma Fornero».

E i saldi non aiutano visto che ormai è davvero poca l'influenza sui consumi. «I saldi lasciano il tempo che trovano», spiega Topitti, «la normativa regionale permette di fare sconti e promozioni durante tutto l'anno, la gente ormai è abituata ad acquistare sempre con gli sconti, quindi i saldi stagionali non sono più l'evento di una volta».

Della stessa idea anche il presidente del consorzio Shopping in Teramo Centro, Giancarlo Da Rui. «I saldi non hanno avuto quasi impatto, il calo per il settore abbigliamento e calzature rispetto allo scorso anno è del 20-25% in linea con i dati nazionali», dice il commerciante, «il problema è che non ci sono soldi in giro da spendere nelle tasche dei cittadini visto che sono aumentate tasse e disoccupazione». Unico risultato positivo dell'estate del commercio cittadino sarebbe l'evento della Notte dei saldi. «Ci sono stati buoni risultati durante quella serata», continua Da Rui «soprattutto per chi è rimasto fino a tardi ma adesso dobbiamo pensare alle nuove iniziative per l'autunno di contrasto alla crisi anche perchè presto ci saranno i lavori di restyling sui corsi principali e con i cantieri aperti per le attività commerciali sarà una ulteriore penalizzazione».

Tra le idee in campo c'è quella di lanciare una carta-fedeltà del commercio cittadino grazie alla quale si possono accumulare punti con gli acquisti per ottenere poi sconti. «E' uno strumento per fidelizzare i clienti attraverso la cortesia e la qualità che ci contraddistingue», spiega Da Rui «dopo le vacanze faremo un nuovo incontro per capire se ci sono almeno 40 o 50 commercianti disposti ad aderire all'iniziativa».

Barbara Gambacorta

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