Confiscate le case dei rom

Valgono più di 2 milioni di euro, diventano comunali.

ROSETO. Le case dei rom diventano di proprietà dei Comuni di Roseto e Mosciano. Dopo il sequestro è scattata ieri la confisca definitiva degli immobili che superano un valore di 2 milioni di euro. «E’ un grande giorno per la legalità. E’ un segnale importante del rispetto delle regole», dichiarato il sindaco di Roseto, Franco Di Bonaventura, mentre gli vengono consegnate le chiavi della casa più grande: una palazzina che vale 700 mila euro e che accoglierà centri di assistenza e di solidarietà.
L’immobile, confiscato a una famiglia rom condannata per usura, è stato consegnato al Comune di Roseto dall’Agenzia del Demanio. E’ una palazzina di quattro piani in ottimo stato, che si trova nel popoloso quartiere Fonte dell’Olmo. Venne sequestrata dai carabinieri nel febbraio del 2004. Nei giorni scorsi la Prefettura di Teramo l’ha definitivamente assegnata al Comune di Roseto.

LA CONSEGNA.
L’atto di consegna si è svolto ieri mattina alla presenza di un funzionario del Demanio, del vice prefetto Salvatore Marino, oltre che a una nutrita rappresentanza dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco.
«In questa giornata», continua Di Bonaventura, «celebriamo la vittoria delle istituzioni sulla illegalità. Desidero esprimere la mia gratitudine alle forze dell’ordine, in particolare ai carabinieri, che hanno permesso l’acquisizione dell’immobile e lo hanno restituito alla comunità». Per l’edificio saranno comunque necessari dei lavori di ristrutturazione. «Faremo immediatamente un progetto ne per rimuovere i piccoli problemi causati dall’incuria e dal tempo» ha sottolineato il sindaco, «affinché l’immobile possa essere utilizzato il prima possibile».

IL QUARTIERE.
L’immobile è già stato acquisita al patrimonio comunale con un atto firmato ieri mattina all’interno dello stesso edificio confiscato.
La palazzina si trova incastonata in un quartiere in forte crescita, dove mancano ancora molto servizi essenziali. Ma questo immobile, appartenuto ai rom, potrà rappresentare un punto di riferimento soprattutto per i numerosi bambini che abitano nella zona e che hanno a disposizione pochissimi spazi per passare il tempo libero.

LE ALTRE DUE CASE.
La confisca non finisce a Roseto. L’Agenzia regionale del Demanio ha infatti notificato l’assegnazione di immobili confiscati a famiglie rom residenti anche Mosciano Sant’Angelo.
Sono altre due case sequestrate anni fa su ordine della procura della Repubblica: una, la più grande, è in via Togliatti, mentre l’altra, di più modeste dimensioni si trova in via Crispi, nei pressi del campo sportivo comunale. Ma nel caso di Mosciano non è ancora possibile stabilire i tempi di consegna degli immobili al Comune. Uno di essi, infatti, è ancora occupato da una famiglia rom che, nonostante il sequestro, non ha mai lasciato la casa, incurante dei provvedimenti giudiziari emessi.

«IL MIO GRAZIE».
Anche il sindaco di Mosciano, Orazio Di Marcello, non esita a esprimere il proprio apprezzamento. «Voglio ringraziare le forze dell’ordine e la magistratura per il lavoro svolto», afferma, «queste due case sono la prova che la legalità esiste ed è uno stimolo anche per noi ad impegnarci sempre più». Il sindaco annuncia che gli stabili saranno riqualificati e diverranno di impiego pubblico non appena saranno a completa disposizione del Comune. «In via Togliatti faremo un centro per le associazioni e il posto di guardia medica; mentre nello stabile di via Crispi nascerà un centro di assistenza per donne in difficoltà» conclude Di Marcello che lancia un appello a quelle famiglie rom che da anni vivono a Mosciano ma che non riescono ad integrarsi nel tessuto sociale.