Silvi

Cristian, il dolore dei compagni di squadra: «Per la sua forza lo chiamavamo Dembélé, come il calciatore francese»

21 Maggio 2025

Centi Calabrese giocava con l’under 17 della Castrum Silvi. Nove giorni fa era entrato in coma dopo l’incidente sulla statale 16, domani l’ultimo saluto 

SILVI. Il mondo della scuola e dello sport uniti nel dolore per la scomparsa di Cristian Centi Calabrese, il 16enne morto dopo essere entrato in coma nove giorni fa per un incidente sulla statale 16. Il giovane viveva con la grande passione per lo sport e il calcio era la sua vita. Attualmente giocava nell’under 17 regionale della Castrum Silvi: i suoi compagni lo chiamavano Dembélé, come il calciatore francese, per la sua carica e la forza di spingersi verso la porta per fare gol con il suo fisico magro ed asciutto.

Tutta la squadra lo ha ricordato così: «Cristian ha lottato con tutte le sue forze, circondato dall'affetto dei suoi cari e dagli appelli di chi gli voleva bene, di chi credeva nel miracolo, di chi non ha mai smesso di sperare. Purtroppo, il destino ha deciso diversamente. Cristian non era solo un calciatore, ma un figlio, un amico, un compagno che ha incarnato in pieno i valori della Castrum Silvi: nell’ultima partita giocata ha fatto un gol contro la Torrese. Ciao Dembèlè».

Cordoglio anche da parte dell’Atletico Silvi Futsal, che ha scritto sui social: «Alla famiglia un abbraccio sperando si possa fare luce quanto prima sull’accaduto». Da bambino era stato un allievo della Delfino Curi di Pescara e poi aveva giocato, sempre nelle giovanili, nello Spoltore calcio, che sui social ha scritto: «Una vita che si spegne troppo presto toglie un po’ di futuro e di fiducia a tutti noi. Ciao Cristian sarai sempre nei nostri cuori». Cristian frequentava la classe 3ª C indirizzo ammnistrativo finanza e marketing dell’istituto Zoli di Atri. Durante tutta la settimana, quando le sue condizioni sanitarie si sono aggravate, tante sono state le veglie di preghiera organizzate dalla comunità e dai suoi compagni che hanno voluto ricordarlo con un cartellone che verrà esposto ai funerali, in programma domani.

La cugina Noemi Di Ridolfo così lo ha ricordato: «Abbiamo condiviso la nostra infanzia, le passeggiate con la nonna, i compleanni, poi ci siamo solo allontanati fisicamente ma fino a 20 giorni fa guidavo il tuo motorino, parlavamo della scuola, parlavamo della festa del tuo compleanno di 18 anni e di tutti i sogni che avresti realizzato. E poi... fine».

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