Comunicato Stampa: Regolamenti UE in materia vitivinicola: audizione del Presidente Ciambetti alla Camera dei Deputati

(Arv) Venezia 21 mag. 2025 - Il Presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, ha partecipato questa mattina all’audizione – svolta in modalità online - organizzata dal Presidente della XIV Commissione Politiche dell'Unione europea della Camera dei deputati, on. Alessandro Giglio Vigna, attorno all’esame della proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica una serie di regolamenti in materia di prodotti vitivinicoli (nel dettaglio, il regolamento riguardante l'Organizzazione Comune dei Mercati dei prodotti agricoli, il regolamento sui piani strategici nazionali della politica agricola comune, il regolamento sulla definizione, designazione, presentazione ed etichettatura dei prodotti vitivinicoli aromatizzati). Obiettivo della proposta è quello di sostenere il settore vitivinicolo e, in particolare, prevenire gli squilibri di mercato, promuovere l'occupazione rurale e rafforzare la competitività di viticoltori e produttori di vini.
“La proposta di modifica intende introdurre misure mirate per aiutare il settore a gestire il potenziale produttivo, adattarsi all'evoluzione delle preferenze dei consumatori, cogliere nuove opportunità di mercato e a mantenere la vitalità di molte zone rurali che dipendono dai posti di lavoro nel settore vitivinicolo. L’Unione è infatti leader mondiale nella produzione, nel consumo e nel valore delle esportazioni di vino. A conferma di un settore strategico, lo scorso 3 aprile 2025 – in concomitanza con la 165^ sessione plenaria a Bruxelles - il Comitato delle Regioni ha dato vita al Gruppo interregionale “Vino per la natura e l’economia” (WINE), con l’impegno di sostenere lo sviluppo rurale e rappresentare gli interessi delle regioni vitivinicole europee nelle politiche dell’UE. Complessivamente, la direzione su cui si sta muovendo la Commissione europea è corretta. Si guarda alla possibilità di adottare misure per evitare la produzione eccedentaria, contribuire a stabilizzare il mercato e proteggere i produttori dalla pressione finanziaria. Ai produttori sarà concessa una flessibilità maggiore per quanto riguarda il sistema di autorizzazioni per il reimpianto e anche gli Stati membri potranno calibrare meglio le autorizzazioni all'impianto in base alle esigenze nazionali e regionali. Il tema del cambiamento climatico viene tenuto in considerazione prevedendo la possibilità per gli Stati membri di aumentare l'aiuto finanziario massimo dell'Unione fino all'80% dei costi di investimento ammissibili per interventi di mitigazione e adattamento. Saranno introdotte regole di commercializzazione chiare, che consentiranno di immettere più facilmente e chiaramente nel mercato prodotti innovativi, grazie a norme più chiare e denominazioni di vendita comuni per i prodotti vitivinicoli a gradazione alcolica più bassa. Quello dei vini dealcolati, in particolare, è il un settore che merita uno sguardo particolare: se da un lato infatti l’attenzione sempre più crescente da parte del mercato riflette una mutata sensibilità da parte dei consumatori, dall’altro non possiamo non considerare il ruolo fondamentale nelle economie rurali svolto dal settore, peraltro strettamente legato alle tradizioni, alla gastronomia e al turismo europei. Positiva la questione dell’armonizzazione delle etichette, che si tradurrà per gli operatori in una maggiore uniformità, in minori costi e in una semplificazione di scambi tra gli Stati membri dell'UE, offrendo peraltro ai consumatori informazioni più chiare ed accessibili”, ha affermato Ciambetti. L'Unione Europea è il principale produttore mondiale di vino con una produzione media annua, tra il 2020 e il 2025, di 157 milioni di ettolitri che rappresentava, nel 2023, il 44% della superficie vitivinicola mondiale, oltre il 60% della produzione e il 48% del consumo. Secondo la Commissione europea le esportazioni di vino dell'UE rappresentano i due terzi del commercio mondiale del settore e il terzo settore agroalimentare dell'UE in termini di esportazioni, con il 7,3% del valore agroalimentare esportato nel 2024 (rapporto Monitoring EU agro-food trade, febbraio 2025) per 17,4 miliardi di euro. “A luglio in occasione della Sessione Plenaria del Comitato europeo delle Regioni, sarò chiamato in qualità di relatore generale a relazionare in merito al parere che il Comitato darà alla Commissione, in materia. La definizione di questo parere comporta un articolato lavoro di confronto con stakeholder, istituzioni ed enti. Proprio la scorsa settimana a Bruxelles, ho partecipato ad una serie di riunioni con Mauro Poinelli della Commissione europea, Luca Rigotti, Presidente del gruppo di lavoro COPA wine, Mrs Herranz Garcia, EP rapporteur e Mr Josep Puxeu Rocamora, EESC rapporteur. Un calendario proficuo, cui seguiranno – da qui alla prima metà di giugno – altri incontri. Complessivamente se finora la politica vinicola dell'UE è stata efficace nel promuovere e proteggere la qualità dei vini, i cambiamenti demografici in atto, i modelli di consumo in evoluzione, le sfide climatiche e le incertezze del mercato mettono a dura prova il settore. La proposta del Comitato delle Regioni intende rendere ancora più efficace l’azione della Commissione, con un maggiore coinvolgimento delle realtà locali per rendere il settore vitivinicolo dell'Unione ancora più competitivo”, ha concluso il Presidente.
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