Crollano le donazioni: non c’è più sangue, il Mazzini è in difficoltà 

Di Egidio: «Colpa di caldo forte e contagi Covid. Ora chiediamo al Centro regionale di permettere ai nuovi iscritti di donare subito»

TERAMO. Al calo fisiologico che sempre si registra in estate si sono aggiunte due variabili decisive: le temperature elevatissime e il Covid. Un mix che ha portato a un crollo delle donazioni di sangue, che sta mettendo in crisi l'ospedale Mazzini di Teramo dove sono terminate le scorte. A lanciare un accorato Sos è la Fidas di Teramo che chiama a raccolta tutti i donatori e nel contempo chiede al Centro regionale sangue di revocare per un breve periodo la prassi della “donazione differita”. Si tratta dell'attesa di quattro settimane che si impone ai nuovi donatori: chi si presenta per la prima volta al centro prelievi, dopo essere stato sottoposto a tutti i test di routine ed essersi confrontato con un esperto sulle buone condotte da tenere in vista di una donazione, può donare dopo un mese. Un'attesa che oggi, ritiene la Fidas di Teramo, andrebbe sospesa vista la forte carenza di sangue.
Il centro donatori del Mazzini a maggio aveva accolto 495 donatori; a luglio solo 358. Troppo pochi per un periodo delicato in cui il bisogno cresce perché sul territorio aumentano i turisti e gli spostamenti e di conseguenza, purtroppo, anche gli incidenti: agli interventi operatori programmati si aggiungono così le emergenze che nei giorni scorsi hanno mandato in affanno il Mazzini che si è trovato costretto, come non accadeva da tempo, a chiedere sacche di sangue ad altri ospedali. Se da un punto di vista tecnico non si può parlare di “emergenza” perché «questa condizione la decreta il Centro regionale sangue, di certo siamo dinanzi a una situazione molto molto critica: non abbiamo più sangue ed è urgente correre ai ripari», spiega la presidente della Fidas Teramo Gabriella Di Egidio. «D'estate c'è sempre un calo di donazioni, lo sappiamo bene. Quest'anno però, nel mese di luglio, il crollo è stato fortissimo. Le cause sono dovute in parte alle temperature molto elevate che scoraggiano le persone a raggiungere il nostro centro per donare; in parte a un consistente numero di contagi Covid che non permette la donazione», prosegue la presidente, «a ciò si aggiunga l'impossibilità per chi vuol diventare donatore di effettuare subito la prima donazione per via della differita. Su questo fronte, alla luce della situazione difficile che Teramo sta vivendo, confidiamo in una revoca anche temporanea di questo ostacolo perché fortunatamente ci sono tanti nuovi aspiranti donatori che si stanno avvicinando alla Fidas anche grazie agli eventi ai quali abbiamo preso parte con campagne di sensibilizzazione, come la sagra di Campovalano e Teramo natura indomita. Col paletto delle quattro settimane di attesa, però, vedremo i benefici in autunno. La criticità va risolta oggi», aggiunge Di Egidio.
Fra i record negativi di luglio c'è la giornata di mercoledì scorso dove si sono recate a donare il sangue solo otto persone: mai, spiega la Fidas Teramo che conta circa 4mila soci, c'è stato un numero così esiguo. «Stiamo facendo telefonate ai nostri donatori, appelli sui social e inviti in ogni modo possibile per arginare questa carenza. Voglio ricordare che donare, anche d'estate, anche se fa caldissimo, si può: non ci sono controindicazioni, basta bere molto, evitare di esporsi al sole o fare attività fisica nelle ore successive al prelievo. Piccole accortezze per salvare delle vite», conclude la presidente Di Egidio.
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