Di Dalmazio, frecciata a Brucchi «La giunta appare squilibrata»
Il fondatore della civica “Al centro per Teramo” è perplesso anche sull’aver deciso gli assessori solo in base ai voti presi: «Vanno fatte altre valutazioni. Ma ora sta al sindaco trovare gli equilibri»
TERAMO. «La giunta non si commenta, si giudica per il lavoro e per i risultati». Mauro Di Dalmazio, consigliere regionale e fondatore della lista civica “Al centro per Teramo”, fa questa premessa nell’affrontare il tema della nuova squadra che affiancherà il sindaco Maurizio Brucchi. «La scelta degli assessori è una sua prerogativa», aggiunge, «spetta a lui il compito di trovare il giusto equilibrio tra governabilità ed efficienza». L’esordio, però, è stato tutt’altro che sereno. Dei quattro gruppi di maggioranza due sono rimasti fuori dalla giunta e nel caso dei “Popolari per Teramo” l’esclusione è stata accompagnata da polemiche. «Anche a un occhio inesperto e distratto non può sfuggire che questa giunta appare un po’ squilibrata», sottolinea Di Dalmazio, «il compito di Brucchi è proprio quello di trovare un equilibrio che dia valore non tanto alla distribuzione degli incarichi quanto alla condivisione delle responsabilità, al rispetto, al coinvolgimento e alla collegialità delle scelte. Il criterio della forza dei numeri non può essere assolutizzato», fa notare il consigliere regionale, «vanno fatte anche valutazioni di merito, di continuità, di competenze e di lealtà». E’ chiaro il riferimento a Guido Campana, rieletto in consiglio ma che proprio per la cruda legge dei numeri non è rientrato in giunta. «Sia lui sia l’altro assessore Giorgio Di Giovangiacomo come il presidente Angelo Puglia, che hanno ricoperto incarichi in rappresentanza di “Al centro per Teramo”», tiene a precisare Di Dalmazio, «si sono comportati benissimo secondo un giudizio ampiamente condiviso, non solo mio».
Il consigliere regionale non ha partecipato direttamente alle trattative ma lascia intendere che il suo gruppo era pronto anche a fare un passo indietro sul l’ingresso in giunta. «Siamo una lista civica vera», spiega, «ci misuriamo sulle risposte riguardo allo sviluppo urbanistico, alla rivitalizzazione del centro, al ruolo delle periferie, sul coinvolgimento delle istituzioni culturali, sulle politiche dei rifiuti e su tutti gli altri temi che abbracciano l’interesse della città». In questa chiave va letto anche il prossimo passaggio delicato che attende il sindaco: la nomina del nuovo consiglio di amministrazione della Team. «Non si tratta semplicemente di assegnare posti», osserva Di Dalmazio, che in Regione è stato l’autore della riforma sui rifiuti, «ma di capire quale sarà il ruolo della società nel contesto del rinnovato quadro normativo regionale».
Il primo banco di prova per la maggioranza in aula sarà domani l’elezione del presidente del consiglio. L’incarico dovrebbe andare a Milton Di Sabatino (“Insieme per Te”) ma su questo punto Di Dalmazio si limita a una battuta lapidaria. «L’elezione del presidente», conclude, «è una prerogativa del consiglio comunale».
Gennaro Della Monica
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